Allarme Long Covid, con Omicron aumentano i casi: «A rischio soprattutto i bambini». Ecco i sintomi che fanno paura

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Per il momento, concludono gli esperti, l’unico strumento per contrastare l’insorgere del Long Covid è la vaccinazione

Si tratta di una ricerca sottoposta a revisione tra pari: la prima che studia la differenza tra il Long Covid post Omicron e post Delta.

Quali sono le cause del Long Covid. Sulle cause del Long Covid gli studi ancora non sono sufficienti e completi, ma qualcosa è già emerso.

L’incidenza del Long Covid. (Money.it)

Ne parlano anche altri media

Ulteriori ricerche - ribadisce - saranno utili a comprendere meglio questi sintomi e le conseguenze a lungo termine della pandemia sui bambini" Sono i possibili sintomi del Long Covid nei bambini da zero a 14 anni, che interessano il 40% circa dei guariti da Sars-CoV-2 in questa fascia d'età e durano almeno 2 mesi. (Tiscali Notizie)

Lo indica uno studio inglese pubblicato sulla rivista The Lancet che ne ha confrontato l’insorgenza dopo l’infezione acuta con le varianti Delta oppure Omicron del virus Sars-CoV-2. Il Long Covid è un fenomeno destinato ad aumentare. (Corriere TV)

La ricerca ha confrontato l’insorgenza del Long Covid dopo l’infezione acuta con le varianti Delta e Omicron del coronavirus, dimostrando che chi è stato infettato con Delta correrebbe un rischio maggiore di andare incontro a Long Covid, ma Omicron è talmente più diffusa e contagiosa da far prevedere ai ricercatori un notevole incremento della sindrome in termini assoluti. (Sky Tg24 )

Lo dice un’indagine inglese pubblicata su The Lancet di cui dà conto il Corriere della Sera e nella quale sono stati confrontati pazienti affetti da long Covid dopo l’infezione con la variante Delta o con Omicron di Sars-CoV-2. (Vanity Fair Italia)

Anche uno studio dei Cdc, pubblicata il mese scorso, ha concluso che almeno uno malato di Covid su 5 potrebbe avere complicazioni post-malattia. Ascolta la versione audio dell'articolo. 3' di lettura. (Il Sole 24 ORE)

Diversi studi medici condotti in paesi europei e nel resto del mondo hanno dimostrato che il rischio di imbattersi nel Long Covid dopo l’infezione acuta supera il 20%, il che non è affatto poco. Ebbene i dati dimostrano in modo inequivocabile che la percentuale di soggetti che presentano sintomi inquadrabili nel Long Covid è di molto superiore a quella registrata in soggetti che sono stati contagiati dalla variante Delta. (ReteAbruzzo.com)