Morto il medico di base Gino Iannetti: era andato a riposare e non si è più risvegliato

ilmessaggero.it SALUTE

La moglie, medico anche lei, lo va a svegliare verso le 14 e si accorge subito che qualcosa non va.

Gino Iannetti era stato anche uomo politico ed eletto più volte come consigliere comunale nelle fila del Pd

Domenica pomeriggio il medico dopo aver pranzato con i famigliari si era messo a letto per il riposino pomeridiano.

Martedì 20 Luglio 2021, 10:57. La morte di Gino Iannetti priva la città di Roseto di un medico illustre e un personaggio politico che ha lasciato il segno. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Tale danno economico si ripercuote, puntualmente, sui medici di famiglia ignari e assolutamente non responsabili di inefficienze amministrative». Bari - Centinaia di pazienti sarebbero rimasti iscritti nelle liste dei medici di famiglia, ma in realtà, nel frattempo, sarebbero morti o trasferiti altrove. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Lo fanno attraverso un documento firmato dall’intersindacale di categoria Smi, Snami, SiM Cgil Fp, Ugs medici su ciò che accade in Puglia. Sono i medici di medicina generale a denunciare la questione emersa dopo un confronto con i vertici della sanità e delle Asl pugliesi. (BariToday)

“Anci Umbria – ha spiegato il presidente Toniaccini – sarà un Osservatorio di rilevamento delle necessità che ciascun territorio esprimerà, per poi, dati alla mano, avanzare le proposte più idonee per tutta la regione”. (PerugiaToday)

(VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE). LIVE. Sul tema si è espresso il direttore generale della sanità veneta, Luciano Flor (Sky Tg24 )

Quanti sono i medici non vaccinati in Veneto. In totale, solo per quanto riguarda i medici, si parla di 583 dirigenti medici su 10.400 non ancora vaccinati (vaccinato il 92,5%). Il sospetto di cui parla il ‘Corriere della Sera’ è che quanto dichiarato sia in realtà una scusa, anche se non facilmente verificabile. (Virgilio Notizie)

I medici sono disponibili a restituire le somme percepite, ma chiedono che il tutto avvenga secondo modalità concordate e non in una unica soluzione Centinaia di pazienti sarebbero rimasti iscritti nelle liste dei medici di famiglia, ma in realtà, nel frattempo, sarebbero morti o trasferiti altrove. (La Repubblica)