Hans Kung, il teologo più letto al mondo assieme a Ratzinger, non credeva nella infallibilità papale

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7 Aprile 2021. di Franca Giansoldati. (Lettura 3 minuti). . . . Città del Vaticano - Hans Kung, il grande teologo svizzero più letto al mondo assieme a Joseph Ratzinger, di cui è stato considerato eterno antagonista, è morto a Tubinga, in Germania, all'età di 93 anni.

Kung sui teologi scherzava: «Quando un grande teologo perde i denti, allora è maturo per il cardinalato»

Gli attacchi sul piano accademico che sferrò Kung alla Chiesa a partire dalla fine degli anni Sessanta hanno prodotto terremoti e non hanno rivali. (ilmessaggero.it)

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Leggi anche Un bisogno nuovo di religione 8 luglio 2018. Küng è stato un teologo tra i più grandi del ‘900 e un'autorità morale per i credenti contemporanei. 2' di lettura. La scomparsa del teologo svizzero Hans Küng (nato nel 1928) rende orfano il mondo cristiano di uno studioso attento, critico, profondo. (Il Sole 24 ORE)

Nel 1961 ho conseguito il titolo di dottore in teologia e subito dopo, fino al 1964, sono stato assistente dei professori Leo Scheffczyk e Hans Küng. È questo in sintesi il ritratto del teologo svizzero Hans Küng, morto ieri, martedì 6 aprile, all’età di 93 anni. (Vatican News)

E la voleva «come il Concilio Vaticano II aveva indicato: riferimento ed esempio, non spettatrice o dirimpettaia». Anche il suo spirito pungente era motivato dalla volontà di realizzare quella Chiesa che il Concilio aveva desiderato». (La Stampa)

È morto ieri, nella sua casa di Tubinga in Germania, all’età di 93 anni, il teologo svizzero Hans Küng. Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. (Il Manifesto)

Era il 1970 e Hans Küng pubblicò Infallibile?, diventato subito uno dei suoi libri più noti e venduti. È morto a 93 anni l’intellettuale svizzero: grande studioso di storia delle religioni, era noto internazionalmente per la sua diffidenza e critica nei confronti della Chiesa cattolica. (Il Fatto Quotidiano)

E invece era proprio un sacerdote cattolico, ordinato nel 1954 addirittura a Roma, dopo studi da immaginarsi brillanti alla Pontificia Università Gregoriana. Cominciò a deviare platealmente subito dopo, addottorandosi a Parigi con una tesi che difendeva la dottrina del teologo protestante Karl Barth. (ilGiornale.it)