VATICANO ​Papa: stringe i freni sulle celebrazioni della messa preconciliare

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AsiaNews ESTERI

Con il Motu Proprio “Traditiones custodes” egli afferma infatti che le celebrazioni del Rito Romano sono quelle indicate da Paolo VI e Giovanni Paolo II “in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II”.

È per difendere l’unità del Corpo di Cristo che mi vedo costretto a revocare la facoltà concessa dai miei Predecessori”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco stringe i freni sulle celebrazioni della messa con il rito precedente al Concilio Vaticano II, detta la “messa in latino” a volte con un riferimento alla “vera Chiesa”. (AsiaNews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sette le vittime, tra i 7 e gli 11 anni. Come anticipato dalla «Verità», il rito antico dovrà essere autorizzato dal vescovo.Prete arrestato per abusi sui minori. (La Verità)

Motu proprio datae “Ecclesia Dei”, 2 luglio 1988: AAS 80 (1998) 1495-1498; BENEDETTO XVI, Litt. (SettimanaNews)

(askanews) - La 'messa in latino', liberalizzata da Benedetto XVI nel 2007, oggi tornata rigorosamente eccezionale per volontà di Francesco, è un tema, apparentemente tecnico, che affonda le radici nel Concilio vaticano II e, a distanza di oltre mezzo secolo, surriscalda gli animi nella Chiesa più di una finale degli europei. (Yahoo Notizie)

Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. Dal Motu Proprio Summorum Pontificum, nonostante le difficoltà e le resistenze, la Chiesa ha intrapreso un cammino di riforma liturgica e spirituale che, seppur lento, è irreversibile (Agenzia askanews)

Il contenuto del nuovo Motu Proprio conferma, in larga parte, quanto era già stato sin qui anticipato da molteplici fonti. Il Motu Proprio e la Lettera accompagnatoria ci sprofondano inevitabilmente nello sconforto, ci tentano alla disperazione, forse potrebbero addirittura indurci alla risposta rabbiosa ed alla ribellione fine a se stessa. (Corrispondenza romana)

La riforma liturgica, infatti, «ha la sua espressione più alta nel Messale Romano, pubblicato in editio typica da san Paolo VI e riveduto da san Giovanni Paolo II. A stabilirlo è il Papa nel Motu Proprio, che abroga «le norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti, che risultino non conformi» con il Motu Proprio stesso. (Diocesi di MIlano)