Ema: "Il richiamo del vaccino dopo 4 mesi può indebolire il sistema immunitario"

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EuropaToday SALUTE

I booster "possono essere somministrati una volta, o forse due, ma non è qualcosa che deve essere ripetuto costantemente

Avere troppa fretta nel rafforzare la campagna di vaccinazione al Covid-19 con richiami eccessivamente ravvicinati, potrebbe avere l'effetto opposto, ossia indebolire il sistema immunintario.

Lo ha dichiarato Marco Cavaleri, il responsabile per la strategia sui vaccini dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco. (EuropaToday)

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Le misure improntate sul solo modello della campagna vaccinale di massa hanno prestato il fianco alla capacità di diffusione di Omicron. Spiega ancora l’OMS: ‘Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile’. (Radio Radio)

“Se la strategia è di somministrare booster ogni quattro mesi, finiremo probabilmente per avere problemi con la risposta immunitaria” della popolazione, ha spiegato. Lo ha dichiarato Marco Cavaleri, il responsabile per la strategia sui vaccini dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco. (StatoQuotidiano.it)

Per queste ragioni, ha proseguito Cavaleri, si sta già discutendo riguardo alla “possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso”. Cavaleri infatti ha spiegato: “Se l’uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine“. (Il Fatto Quotidiano)

Così Pierluigi Lopalco, epidemiologo e docente di Igiene all’Università del Salento, commenta a LaPresse l’affermazione di alcuni immunologi sul fatto che i vaccini anti-Covid, fatti a breve distanza uno dall’altro, potrebbero danneggiare il sistema immunitario. (LaPresse)

Se in diversi Paesi l'eventualità è ancora lontana (ma comunque presente) sono diverse le nazioni europee (e non) che o si stanno preparando o già la somministrano. È il caso di Ungheria e Danimarca ma anche di Cile e Israele che ha iniziato proprio il 2 gennaio scorso. (Ticinonline)

Secondo Cavaleri, il ricorso ai richiami «potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza». «Anche se esistono vaccini che vengono somministrati periodicamente - spiega al Nyt l'immunologo dell'università di Yale Akiko Iwasaki - credo ci siano modalità migliori dei booster ogni sei mesi» (ilmessaggero.it)