Luigi di Maio, "acqua alle orecchie". Il retroscena bomba, tutto pronto per la crisi

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Ieri 21 giugno al Senato intorno a Draghi non c'era nessun esponente grillino a parte il ministro D'Incà.

In particolare per quei "big" fedelissimi di Giuseppe Conte che secondo le regole attuali del Movimento 5 stelle non potranno essere rieletti

Di Maio va da solo, è panico nel Pd: retroscena, slavina a sinistra. "Qualcosa adesso deve cambiare", si sfoga col giornale di Travaglio un pentastellato. (Liberoquotidiano.it)

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“Insieme per il futuro” è il nome del nuovo partitino di Luigi Di Maio (anche se forse sarebbe stato più appropriato “Insieme per il congiuntivo”). Certamente si parcellizza la maggioranza, ma in realtà le risoluzioni continuano a passare indisturbate alla prova del voto (Panorama)

Barbara Figus, coordinatrice regionale della Sardegna per il Popolo della Famiglia:. “Quello a cui stiamo assistendo è uno spettacolo veramente inaccettabile. In nessun Paese al mondo un ministro degli Esteri organizzerebbe la scissione del principale partito e gruppo parlamentare in un tempo di guerra come questo. (Sardegna Reporter)

Non c’è niente di scandaloso nel cambiare idea, anzi. Non c’è niente di scandaloso nel fatto che Luigi Di Maio sia diventato un fervente fautore dell’alleanza con il Pd, solo che deve spiegare perché fino all’altro giorno considerasse il Pd responsabile dei rapimenti dei bambini di Bibbiano (L'HuffPost)

Ma, logica alla mano, l’approdo nel campo del centrismo euroatlantico può essere considerato definitivo: altre carte-imprevisto, Di Maio, non ne ha da usare Poi la "folgorazione" per Draghi, che il ministro degli Esteri voleva al Quirinale contro la volontà di Conte. (Avvenire)

Anche oggi, eccezionalmente, stiamo dalla stessa parte: sull’Ucraina, per me, ha detto cose di puro buonsenso, siamo andati troppo oltre nel sostegno a Zelensky per tirarci indietro proprio adesso. Troppo mutato Di Maio, da quello conosciuto nel 2016, non ancora trentenne, per immaginarsi rigurgiti di popolarità. (Il Fatto Quotidiano)

Secondo questa regola Di Maio non potrebbe candidarsi alle prossime elezioni e perderebbe tutti i suoi incarichi, responsabilità e privilegi, dopo otto anni di politica attiva. Il partito guidato da Conte ha ottenuto una media del 3% dei voti alle ultime elezioni amministrative. (Nanopress)