Internet down, che cosa ha bloccato migliaia di siti Web?

ictBusiness ECONOMIA

Pubblicato il 09 giugno 2021 da Redazione. Internet down: è successo di nuovo.

Nessun attacco informatico, a differenza di quanto accaduto nel 2016, quando all’origine del parziale blackout di Internet c’era stata un’operazione DDoS rivolta all’Internet provider Dyn.

Si è trattato, invece, dell’effetto di un errore nei servizi di configurazione di Fastly, società di San Francisco che è uno tra i principali gestori mondiali di reti Content Delivery Network

Internet down, che cosa ha bloccato migliaia di siti Web?

Un errore nei servizi di di configurazione di Fastly, società che gestisce grandi Content Delivery Network, ha causato un blackout di migliaia di siti e servizi, tra cui Amazon, Spotify e il Corriere della Sera. (ictBusiness)

Ne parlano anche altri media

Queste compagnie gestiscono reti globali di server per ottimizzare la performance e l’accessibilità dei servizi web. Il blackout ha coinvolto così tante testate perché i servizi di Fastly sono particolarmente diffusi nell’industria dei media. (L'agone)

Oltre a quello del governo Gb e dei media britannici Guardian e Bbc anche il sito della Cnn è risultato inaccessibile, così come quello del francese Le Monde. (Napoli Magazine)

La maggior parte dei più importanti siti al mondo risultava irraggiungibile con messaggi di errore come 503 Service Unavailable o I/O Error. Enrico Chillè. (Leggo.it)

Successivamente, alle 19.25 italiane, sono incominciate le operazioni per eliminare il bug che ha provocato tutto. Non sono stati gli hacker, non è stato Anonymous, non è stato l'ex presidente Trump, che pure di molti dei siti colpiti non era amico: si sa che cos'è che l'altro giorno ha buttato giù mezza Internet, ma non si sa chi ha mossa la manina. (La Repubblica)

Queste aziende gestiscono reti globali di server per migliorare le prestazioni e la disponibilità dei servizi web. Fastly in particolare è molto popolare tra i siti web dei media. (Startmag Web magazine)

Un problema ad un fornitore di servizi di cloud computing ha messo k.o. All'estero, divenuti irraggiungibili i portali di Amazon, New York Times, Bbc, Guardian, El Mundo, Financial Times, The Verge, Le Monde ma anche di istituzioni pubbliche, come il governo britannico (RTL 102.5)