C’eravamo tanto amati: la parabola del rapporto tra Conte e Di Maio

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E conquistò la platea citando Stefano Rodotà e ammettendo di non aver votato il Movimento 5 Stelle.

Sancendo la fuoriuscita dal Movimento 5 Stelle dopo la rottura con Giuseppe Conte.

C’eravamo tanto amati: la parabola del rapporto tra Conte e Di Maio Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha voluto a Palazzo Chigi l’avvocato di Volturara Appula Giuseppe Conte.

Nel maggio 2018, dopo la vittoria alle elezioni, il Movimento 5 Stelle aveva puntato sul nome di Conte, grazie proprio a Di Maio e su suggerimento di Alfonso Bonafede. (Fanpage.it)

Su altri media

Il Movimento Cinque Stelle, come è noto, ha il vincolo dei due mandati. Tra le ipotesi sul campo, come ricordato da Libero, c'è anche quella di star fermo un giro (Liberoquotidiano.it)

Oggi al Senato, intanto, si gioca l’ennesimo braccio di ferro tra Conte e Draghi proprio sulla risoluzione sull’Ucraina che è il fulcro del match con Di Maio. Luigi Di Maio è criticato per aver stigmatizzato il no del Movimento alla fornitura di nuove armi all’Ucraina. (Quotidiano del Sud)

E, se ne avrà voglia, spiegare le ragioni di questa scissione anche alla sua ex comunità del Movimento». Ecco qua, abbiamo votato la risoluzione sull’Ucraina, rimaniamo dentro il governo Draghi, non facciamo problemi di poltrone… Invece Luigi, lui sì che da oggi avrà tante cose da spiegare. (Notizie - MSN Italia)

Ma nelle chat circolano già elenchi di quanti potrebbero scegliere di andare col ministro degli Esteri: tra i 15 e i 30. Ecco quanti sono pronti a seguire il ministro di Lorenzo De Cicco. Luigi Di Maio con la viceministra Laura Castelli (ansa). (la Repubblica)

Insieme per il futuro è semplicemente un gruppo parlamentare nato per puntellare la maggioranza Draghi? Dopo due anni di pandemia e un conflitto militare in Europa non possiamo permetterci passi falsi. (ilGiornale.it)

Lo scritto di italiano torna dopo due anni di stop per la pandemia di Covid-19 Né l’ex premier, né il fondatore Beppe Grillo, né il presidente della Camera, Roberto Fico emergono come mediatori credibili. (Corriere della Sera)