Papa Francesco in visita in Ungheria: l’incontro con il premier Orbán

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Corriere della Sera INTERNO

E impegnarci a promuovere insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano».

A questo punto il Papa ha scandito: «Penso alla minaccia dell’antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove.

Dopo il ritiro Usa e la presa di potere dei talebani, Orbán aveva fatto subito sapere: «Proteggeremo l’Ungheria dalla crisi dei migranti».

E pose una domanda, che risuona anche per noi oggi: “E tu, come vivi?

Dopo i vescovi locali, Francesco ha incontrato prima della messa i rappresentanti del Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane e delle comunità ebraiche del Paese. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Condanna antisemitismo e invita a uscire dalla pandemia senza pensare solo a se stessi dal nostro inviato Paolo Rodari. Francesco in Slovacchia scherza sulla sua salute, due mesi dopo il ricovero al Gemelli. (la Repubblica)

Alla fine della Messa, le parole pronunciate dal Santo Padre in ungherese per ringraziare le autorità civili, religiosi hanno riscaldato il cuore di tutti. Penso che le parole pronunciate dal Santo Padre alla fine della Messa in ungherese hanno toccato nel profondo tutti. (Servizio Informazione Religiosa)

Ma il miglior modo per disinnescarla è lavorare in positivo insieme, è promuovere la fraternità». E impegnarci a promuove re insieme una educazione alla fraternità, così che i rigurgiti di odio che vogliono distruggerla non prevalgano. (Corriere TV)

Oggi papa Francesco è nel cuore dell’Europa - e del nazionalismo - per incoraggiare alla solidarietà in tempi di crisi internazionali e questioni migratorie. Poi la messa Messa conclusiva del 52/o Congresso eucaristico internazionale, nella quale papa Francesco si è rivolto agli oltre 100. (La Stampa)

Non c’è solo l’Ungheria, ma tutta la Chiesa universale intorno al successore di Pietro, nella piazza degli Eroi di Budapest. ”Ci fa bene stare in adorazione davanti all’Eucaristia per contemplare la fragilità di Dio”, il consiglio finale: “Dedichiamo tempo all’adorazione (Toscanaoggi.it)

Era dal lontano 1938 che la capitale ungherese non ospitava il Congresso Eucaristico Internazionale, che è uno degli appuntamenti più sentiti e importanti del cristianesimo mondiale, e non è un caso che l’edizione appena conclusa sia stata organizzata qui. (InsideOver)