L’infermiere Franco ucciso dal Covid, il dolore della moglie: “Morto perché credeva nella sua professione”

Il Riformista INTERNO

Questo virus insidioso e maledetto si è portato via il padre di mia figlia”, ha detto in un’intervista al Mattino

– si sfoga la moglie su Facebook – Appassionato al suo lavoro, per chi l’ha conosciuto vi chiedo di non dimenticarlo, ricordatevi che lui è morto perché credeva nella sua professione.

Lascia l’adorata moglie, Marinella Acanfora, caposala della Terapia intensiva del Cotugno, e una figlia di 18 anni. (Il Riformista)

Ne parlano anche altri giornali

Poi nella necessità di intensificare la campagna vaccinale, iniziativa che da sempre gli infermieri chiedono con forza e per la quale si sono offerti e si offrono, nelle giuste condizioni, di fare da punta di diamante come sempre sono stati nei centri vaccinali e nell’assistenza ai cittadini. (InfermieristicaMente)

“La nostra professione è importante, ricordatelo sempre: senza gli infermieri non c’è salute” aggiunge Mangiacavalli e poi conclude: “Siamo infermieri: dobbiamo sempre esserlo e dobbiamo sempre esserne orgogliosi” E alle loro famiglie, a cui nessuno potrà più restituire ciò che il virus ha tolto, ma che sicuramente avranno nel loro ricordo, nei loro cuori, l’immagine e l’orgoglio di avere avuto vicino chi ha saputo dare anche la vita per salvare quella degli altri”. (Nurse Times)

– Sta facendo discutere il caso dei quindici infermieri dell’ospedale San Martino di Genova che, dopo aver rifiutato il vaccino, sono risultati positivi al Covid. La questione è stata posta all’Inail dal direttore generale del San Martino, Salvatore Giuffrida. (Dire)

Lottò per avere i Dpi: Eroi sì, kamikaze no. La Fials, sindacato degli operatori sanitari, è con gli operatori sanitari oggi e sempre, per non dimenticare (AssoCareNews.it)

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Al momento quindi si dibatte sul rendere cogente e vigente la vaccinazione per il personale sanitario come obbligo deontologico, in assenza di obbligo di legge (Bufale.net)