Israele accelera l'ingresso a Rafah tra tensioni crescenti

Israele ha intensificato i suoi sforzi per un'offensiva su Rafah, la città più meridionale di Gaza. Questa mossa è vista come un tentativo vitale per smantellare Hamas. Tuttavia, la proposta di evacuazione dei civili ha sollevato preoccupazioni, dato che più di un milione di persone si sono rifugiate in città.

La situazione a Rafah

Dopo settimane di ritardi e negoziati, Israele sembra aver lasciato intendere che il suo assalto a Rafah è imminente. Questa città, situata al limite meridionale della Striscia di Gaza, ospita oltre un milione di sfollati palestinesi in fuga dalla guerra. Secondo Israele, è qui che si nascondono le ultime sacche di resistenza di Hamas, compreso l'inafferrabile capo militare Yahya Sinwar.

Incentivi Usa e barriera israeliana

Mentre gli Stati Uniti continuano a predicare la de-escalation e chiedono a Netanyahu di aprire i valichi per gli aiuti a Gaza, Israele sta costruendo una linea di confine militare tra il nord e il sud di Gaza. Questo elemento rivela alcuni dettagli importanti che non possono essere lasciati in secondo piano.

Preparativi per l'incursione

Dopo mesi di annunci e frenate, l'esercito israeliano si prepara a un’operazione su due fronti: a sud, nella Striscia di Gaza, e a nord, al confine con il Libano, costantemente preso di mira dai razzi di Hezbollah. Nella notte, almeno tre persone sono state uccise e diverse altre ferite in un attacco aereo israeliano che ha colpito un edificio residenziale a Rafah.

Bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime nell’enclave palestinese dal 7 ottobre è di oltre 34 mila morti e 77 mila feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito da Hamas. La situazione continua a evolversi e il mondo osserva con crescente preoccupazione.

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