Elly Schlein trasforma il Partito Democratico in un alleato della CGIL

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), ha recentemente firmato i referendum proposti dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), tra cui quello per l'abolizione del Jobs Act. Questo atto rappresenta l'ultimo passo di una trasformazione del partito che è iniziata anni fa e che sta raggiungendo il suo apice sotto la guida di Schlein.

Un cambiamento radicale

Il PD, un tempo considerato un partito riformista e maggioritario, capace di unire la tradizione del cattolicesimo democratico con l'eredità dei post-comunisti, sembra ora aver cambiato rotta. La firma di Schlein ai referendum della CGIL segna un netto distacco dal riformismo e avvicina il partito alle posizioni sindacali.

Raccolta firme per i referendum sul lavoro

A meno di due settimane dall'inizio della raccolta firme per i quattro referendum sul lavoro, sono state raccolte oltre 1500 firme nella sola provincia di Forlì-Cesena, sia in formato cartaceo che online. Questo risultato incoraggia la CGIL a continuare la raccolta nelle piazze, nei luoghi di lavoro e nelle Camere del Lavoro, con l'obiettivo di far conoscere i quesiti per un lavoro dignitoso, tutelato, stabile e sicuro al maggior numero di persone.

Reazioni alla firma di Schlein

La decisione di Schlein di firmare il referendum della CGIL contro il Jobs Act non ha sorpreso molti. Già nel 2015, Schlein era in piazza con la CGIL contro l'abolizione dell'articolo 18. Questa mossa è coerente con la sua storia politica e in linea con la piattaforma con cui ha vinto il congresso del PD. "Era un punto fondamentale della campagna che abbiamo fatto alle primarie l'anno scorso, un punto anche di ricucitura rispetto ad alcune scelte sbagliate del passato su cui evidentemente anche alcuni nostri elettori ci hanno premiato", ha dichiarato Schlein.

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