Tragedia alla centrale idroelettrica di Bargi: sei vittime e un disperso

Un'esplosione avvenuta martedì 9 aprile in una centrale idroelettrica Enel di Bargi, situata nella zona del lago di Suviana vicino a Bologna, ha causato la morte di almeno sei persone e ha lasciato cinque feriti gravi. L'incidente sul lavoro è avvenuto a decine di metri sotto terra, al piano -8 dell'impianto, e ha coinvolto 15 tecnici di ditte esterne che stavano lavorando al collaudo.

Identificazione delle vittime

Nel secondo giorno di ricerche, i vigili del fuoco hanno confermato di aver trovato i corpi di tre dei quattro dispersi: Adriano Scandellari, 57 anni, Paolo Casiraghi, 59 anni e Alessandro D’Andrea, 37 anni. Le operazioni per ritrovare l'ultimo lavoratore che manca ancora all'appello continuano senza sosta.

Indagine sulla sicurezza sul lavoro

Il procuratore di Bologna ha avviato un'indagine sull'esplosione, con particolare attenzione ai subappalti. Ha dichiarato: «Non è che il subappalto di per sé è un problema. È una figura giuridica prevista dal codice civile a cui tradizionalmente si ricorre per avere professionalità specifiche. Non deve essere vista con pregiudizio negativo, lo sguardo verso le competenze non deve essere ideologico. Qui noi valuteremo le condizioni delle ditte e se dal punto di vista normativo, di prevenzione e infortunistica è stato fatto tutto».

Bilancio dell'incidente

Dopo 48 ore di ricerche, il bilancio dell'esplosione alla centrale di Bargi sul lago di Suviana, nel Bolognese, sale a sei vittime accertate. Le operazioni di ricerca dell'ultimo disperso continuano incessantemente.

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