Le firme digitali per il referendum sulla Cannabis sono state considerate ammissibili dalla Corte costituzionale e il 15 febbraio sarà sempre la Consulta a decidere la data della consultazione popolare. "Ma il decreto - denuncia Magi - sta definitivamente condannando alla chiusura tutta la filiera della cannabis light" "Ora siamo al lavoro per difendere il referendum e sostenere le ragioni della sua ammissibilità - prosegue -…
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Referendum cannabis, la Consulta…"
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Nel pomeriggio, infatti, la Corte di Cassazione ha validato le oltre 600mila firme raccolte dal comitato promotore “Referendum cannabis legale“, che ha commentato la decisione con un Tweet in cui festeggia l’arrivo del primo via libera. Il 15 febbraio la Corte costituzionale si pronuncerà anche sul referendum sulla cannabis, non solo sui sei quesiti sulla giustizia e su quello sull’eutanasia. pic.
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Passato sotto silenzio politico, il successo del primo referendum digitale sulla cannabis in meno di 24 ore è stato strumentalizzato nel contrapposto alle diverse proposte referendarie riunite sotto il cappello “abolizione del green pass”. Se il silenzio politico attorno al referendum sulla cannabis ha sollevato questioni come quella sottolineata da Emma Bonino così come proposta dall’Ansa – “C’è poi l’imbarazzo dei grandi partiti progressisti, che ancora non ho capito dove si collocano.
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