La Rai, Scurati e la polemica sulla censura: un caso di libertà di espressione

Il caso di Antonio Scurati, noto scrittore, ha acceso un dibattito sulla libertà di espressione in Rai. Scurati è stato al centro di una controversia per un monologo non letto in Rai su Matteotti, il Fascismo e Giorgia Meloni. La questione è stata discussa in Commissione Vigilanza, dove l'Ad della Rai, Roberto Sergio, ha chiarito la posizione dell'azienda.

Il punto di vista della Rai

Secondo Roberto Sergio, non è stata vietata né la partecipazione dell’ospite, né la lettura del monologo. Il comunicato stampa approvato dalla direzione approfondimento prevedeva la partecipazione di Scurati a titolo gratuito, con biglietti di andata e ritorno da e per Milano e la prenotazione per l’albergo, autorizzati ed annullati solo alle 13:00 dello stesso giorno della trasmissione.

Le critiche alla Rai

In questo periodo, la Rai è sommersa da critiche, in alcuni casi molto feroci. Tanti giornalisti e intellettuali criticano la televisione pubblica di assecondare troppo le volontà del governo. Non sono mancate le polemiche, come quella sulla presunta censura ad Antonio Scurati.

Serena Bortone e la sua posizione

Serena Bortone, conduttrice di Che sarà su Rai Tre, si è detta tranquilla in merito alla lettera di contestazione inviatagli dalla Rai. L'azienda ha puntato il dito contro il tweet con cui la conduttrice ha accusato di aver censurato il monologo di Antonio Scurati. Bortone si è presentata alla giornata d'apertura del Salone del libro di Torino per presentare il suo nuovo libro A te vicino così dolce, un romanzo in parte autobiografico che racconta la transizione di un amico delle scuole superiori, nato donna e diventato uomo.

Il caso Scurati ha sollevato importanti questioni sulla libertà di espressione e sul ruolo della televisione pubblica. Mentre la Rai sostiene di non aver censurato il monologo di Scurati, le critiche continuano. Il dibattito è aperto e la questione è lontana dall'essere risolta.

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