L'eroismo dei sommozzatori a Suviana

Nella notte del 9 aprile, un gruppo di sommozzatori della guardia di finanza di Rimini ha affrontato una situazione senza precedenti. In condizioni estreme, al buio e senza visibilità, hanno operato fino al piano -8 della centrale di Suviana, nella speranza di trovare sopravvissuti.

Il coraggio dei sommozzatori

Erano le 23:00 quando gli ingegneri hanno dato l'ordine di interrompere le ricerche per effettuare delle verifiche necessarie. I sommozzatori, partiti in sei dalla caserma di via Lucio Lando, sede del reparto aeronavale, vicino al Porto Canale, erano mossi da un unico pensiero: dare una mano nell'emergenza. Nonostante le difficoltà, hanno continuato a operare in condizioni estreme, dimostrando un coraggio e una determinazione ammirevoli.

Il racconto del sopravvissuto

Nicholas Bernardini, un giovane di 25 anni di Gaggio Montano e dipendente di Enel Green Power, è stato uno dei primi operai feriti dall'esplosione a parlare con i carabinieri del Nucleo Investigativo. "Stavo lavorando, quando ho sentito un forte rumore. Sono andato ad affacciarmi per vedere cosa stesse accadendo. E sono stato investito dalla fiammata", ha raccontato Bernardini, descrivendo l'orrore di quella notte.

La ricerca di risposte

L'incidente di Suviana ha lasciato molte domande senza risposta. Le indagini sono ancora in corso per capire cosa sia realmente accaduto quella notte. Nel frattempo, l'eroismo dei sommozzatori e la forza dei sopravvissuti come Bernardini offrono un barlume di speranza in mezzo alla tragedia.

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