Ripristino della centrale idroelettrica di Bargi: una sfida contro il tempo

Dopo l'esplosione avvenuta il 9 aprile, la centrale idroelettrica di Bargi, situata sull'Appennino bolognese, continua a essere invasa dall'acqua del lago di Suviana. L'incidente ha causato la morte di sette lavoratori e ha allagato i piani dal -10 al -7 dell'impianto. La priorità è ora svuotare la centrale il prima possibile, con l'obiettivo di completare l'operazione entro la fine di luglio.

Piano di azione

Enel Green Power, responsabile dell'impianto, ha presentato due opzioni per affrontare la situazione alla Prefettura. La delegazione di Enel Green Power, composta dall'amministratore delegato Salvatore Bernabei, dal responsabile Italia Egp Carlo Pignoloni e dal direttore delle relazioni esterne del gruppo Enel Nicolò Mardegan, ha incontrato rappresentanti della Regione, il sindaco di Camugnano Marco Masinara e il prefetto Attilio Visconti.

Identificazione del problema

Le ricerche incessanti hanno permesso di individuare la falla che sta causando l'inondazione della centrale. L'acqua del bacino fluisce attraverso questa falla, allagando progressivamente i piani dell'impianto. L'esplosione sarebbe avvenuta in un generatore collegato a una turbina, rendendo le ricerche molto complesse, come spiegato da Luca Carli, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco.

Prossimi passi

Mentre la delegazione di Enel Green Power discute le possibili soluzioni con le autorità competenti, l'obiettivo rimane quello di svuotare la centrale nel più breve tempo possibile. Questa è la 'fase due' dell'intervento di ripristino del sito, una sfida contro il tempo per evitare ulteriori danni all'impianto e all'ambiente circostante. La soluzione definitiva sarà attuata non appena sarà possibile garantire la sicurezza dei lavoratori e dell'ambiente.

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