Eni: Nigeria; Procura Brescia perquisisce computer pm Milano Ansa

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ANSA Eni: Nigeria; Procura Brescia perquisisce computer pm Milano. - MILANO, 10 GIU - La Procura di Brescia, nell'ambito dell'indagine in cui sono indagati il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, lunedì scorso ha disposto una perquisizione informatica per sequestrare le mail che i due magistrati si sono scambiati.

Il decreto riguarda in particolare il materiale raccolto dal pm sempre di Milano Paolo Storari e che avrebbe dimostrato la falsità delle prove portate dall'ex manager di Eni Vincenzo Armanna. (Notizie - MSN Italia)

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Il decreto riguarda in particolare il materiale raccolto dal pm sempre di Milano Paolo Storari e che avrebbe dimostrato la falsità delle prove portate dall'ex manager di Eni Vincenzo Armanna. Materiale a loro inviato ma che i due pm non avrebbero messo a disposizione delle difese e del Tribunale nel processo sul blocco Opl245 che ha visto assolti tutti gli imputati (RagusaNews)

La procura di Brescia è l'ufficio delegato a indagare sui magistrati del distretto di Corte d'Appello di Milano. (Reuters) - Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, titolari dell'inchiesta e poi pubblici ministeri del processo Eni -Shell Nigeria, sono indagati per omissione d'atti d'ufficio dalla procura di Brescia. (Yahoo Finanza)

Ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione alla gestione del materiale probatorio. Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro sono indagati dalla Procura di Brescia con l’ipotesi di rifiuto d’atti d’ufficio in relazione al processo Eni/Shell-Nigeria di cui ieri il Tribunale ha depositato le motivazioni dell’assoluzione di tutti gli imputati. (L'agone)

Materiale a loro inviato ma che i due pm non avrebbero messo a disposizione delle difese e del Tribunale nel processo sul blocco Opl245 che ha visto assolti tutti gli imputati (la voce d'italia)

Indagati a Brescia i pm del processo Eni Nigeria per rifiuto di atti d’ufficio. Quest’ultimo ex legale esterno di Eni già condannato per corruzione in atti giudiziari e nuovamente arrestato due giorni fa. (Zone D'Ombra)

Nel suo telefono Storari avrebbe trovato alcune chat create ad arte da Armanna facendo credere che il capo del personale Eni Granata e l'amministratore delegato del gruppo Descalzi, dialogassero con lui, tra il 2013 e il 2014, quando in realtà quei due numeri, secondo le verifiche del pm milanese, non erano a loro intestati. (TG La7)