Militare 43enne muore poche ore dopo il vaccino Covid. Il pm: «Nessuna correlazione tra le due cose»

Leggo.it SALUTE

Non c'è alcuna correlazione tra il vaccino e la morte di Stefano Paternò, il militare di 43 anni morto ad Augusa, Siracusa, poco dopo aver ricevuto la dose del siero.

L'uomo è morto in casa poche ore dopo aver fatto il vaccino, ma secondo le prime analisi non ci sarebbe alcuna correlazione tra le due cose.

«Non ci sono evidenze - dice il procuratore Sabrina Gambino - che il decesso sia legato alla somministrazione del vaccino, al momento non risulta alcuna correlazione. (Leggo.it)

Su altri giornali

Le procedure di prenotazione sono analoghe a quelle già in atto per altri target della campagna vaccinale: oltre a ‘siciliacoronavirus.it’ si può, infatti, adoperare la piattaforma della struttura commissariale nazionale, gestita da Poste Italiane (prenotazioni. (Corriere Etneo)

Per adesso, delle dosi consegnate, dobbiamo mantenere sia per Pfizer che per il vaccino Moderna, un 30 % circa di scorte per i richiami” Da 1200 dosi di vaccini inoculate ogni giorno, a 2500: questo l’obiettivo nel breve periodo della Asl 1 dell’Aquila. (Il Capoluogo)

"L'obiettivo comune e' attuare un'efficace strategia che permetta di vaccinare e proteggere il maggior numero di cittadini nel piu' breve tempo possibile. I dati sulla distribuzione delle somministrazioni rispetto alle consegne fotografano, pero', un Paese a piu' velocita': ci sono regioni piu' avanti nell'attuazione del piano e altre piu' indietro. (PPN - Prima Pagina News)

Siamo al 10 marzo e formalmente ne risultano consegnate poco meno del 50%”. Secondo il piano vaccinale, nel primo trimestre dovremmo ricevere 15 milioni e 700 mila dosi. (Calabria 7)

“Dopo un confronto con le Autorità competenti sulla necessità di inserire nel piano vaccinale i lavoratori di RAP che garantiscono un servizio pubblico essenziale, da domani anche il nostro personale entrerà nella calendarizzazione del piano nazionale vaccini anti SARS-COVID. (quattrocanti.it)

Il tutto dovrebbe essere sostituito dal sistema delle categorie per fasce di età che per esempio sta dando buoni risultati nel Lazio Si dovrebbe abbandonare il sistema delle categorie di priorità in virtù del più semplice meccanismo basato sulle categorie per fasce di età che sta dando per esempio buoni frutti nel Lazio. (Quotidiano Sanità)