"Per i vaccini anti Covid non bisogna prenotarsi", Lopalco avvisa: "Chi ha diritto verrà chiamato da medico di famiglia"

l'Immediato SALUTE

“Non c’è bisogno di prenotarsi – ribadisce l’assessore –.

I soggetti fragili, quindi persone con particolari patologie, saranno identificati dai medici di medicina generale.

Non c’è bisogno, soprattutto, di chiamare il proprio medico di medicina generale.

Saranno i medici, che quei pazienti li hanno già in cura, a chiamare chi ha diritto ad essere vaccinato”.

Lui ha gli elenchi e nel momento in cui arriverà il vaccino nel suo studio, chiamerà il paziente e lo vaccinerà”

(l'Immediato)

Ne parlano anche altre testate

I dati sulla distribuzione delle somministrazioni rispetto alle consegne fotografano, pero', un Paese a piu' velocita': ci sono regioni piu' avanti nell'attuazione del piano e altre piu' indietro. "L'obiettivo comune e' attuare un'efficace strategia che permetta di vaccinare e proteggere il maggior numero di cittadini nel piu' breve tempo possibile. (PPN - Prima Pagina News)

Da giovedi 11 marzo , anche per i dipendenti della RAP partiranno le vaccinazioni anti COVID. “Dopo un confronto con le Autorità competenti sulla necessità di inserire nel piano vaccinale i lavoratori di RAP che garantiscono un servizio pubblico essenziale, da domani anche il nostro personale entrerà nella calendarizzazione del piano nazionale vaccini anti SARS-COVID. (quattrocanti.it)

di Luciano Fassari. 10 MAR - È pronto a sbarcare come informativa domani in una Conferenza Unificata convocata oggi d’urgenza il nuovo aggiornamento (il terzo) del Piano vaccinale anti Covid. Si passa al sistema per fasce di età. (Quotidiano Sanità)

Via libera alle prenotazioni del vaccino anti-Covid in Sicilia per la fascia di età che va dai 70 ai 79 anni. Le prenotazioni sono aperte per i nati dal 1942 al 1951: una platea di oltre 567mila persone che riceveranno il vaccino AstraZeneca (ad esclusione dei soggetti vulnerabili). (Corriere Etneo)

Secondo il piano vaccinale, nel primo trimestre dovremmo ricevere 15 milioni e 700 mila dosi. Siamo al 10 marzo e formalmente ne risultano consegnate poco meno del 50%”. (Calabria 7)

Inoltre, per il dottore, “Si tratterebbe di una quota ottimale per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati dalla campagna vaccini in Abruzzo. Sperando anche di avere a breve un rifornimento costante delle dosi, saremo in grado di salire con i numeri. (Il Capoluogo)