Libano, così l’inchiesta sul porto è diventata una questione settaria

Domani ESTERI

Supporters of the Shiite Amal group fire weapons in the air during the funeral processions of Hassan Jamil Nehmeh, who was killed during yesterday clashes, in the southern Beirut suburb of Dahiyeh, Lebanon, Friday, Oct

La tensione rimane alle stelle e, come al solito in questi casi, si scontrano narrative diverse su quanto avvenuto».

Schools, banks and government offices across Lebanon shut down Friday after hours of gun battles between heavily armed militias killed six people and terrorized the residents of Beirut. (Domani)

Su altre fonti

La Banca Mondiale ha definito la crisi finanziaria del Libano una delle peggiori degli ultimi due secoli Si torna a sparare e ad uccidere in Libano, un Paese ormai in ginocchio per la povertà. (TGNEWS24)

Non essendoci più quattrini, non si possono importare né petrolio né gas e, quindi, le centrali elettriche non producono energia. Israele, di certo, vigila e non permetterà, meglio non vorrebbe né potrebbe permettere la vittoria finale di hezbollah e amal (Italia Oggi)

Una posizione quella Usa che, forse, i tiratori scelti hanno interpretato come un via libera Ma non è soltanto così: il Paese dei cedri è al collasso economico e allo stesso tempo al centro di una battaglia internazionale. (Quotidiano del Sud)

Il collaboratore di Pro Terra Sancta a Beirut Fadi, racconta cosa è accaduto nella giornata di ieri: “Ieri a Beirut Hezbollah e Amal, i due partiti sciiti di maggioranza in Libano, hanno organizzato una protesta per le vie della capitale”. (politicamentecorretto.com)

Il golpe dunque deve essere permanente, le imminenti elezioni politiche cancellate, il Libano deve dissolversi in un’apparenza mentre esiste solo Hezbollah. E’ il golpe permanente; non serve che Nasrallah entri in persona nei palazzi del potere (articolo21)

Da circa una settimana il Libano è rimasto senza elettricità e questo lascia il Paese dei Cedri al buio e preda di una grave crisi economica. Atteso questo focolaio di contrapposizione religiosa e politica interna, è tutto il Medio Oriente che rimane un’area di confronto tra grandi poteri e regione dalle crisi profonde. (ResegoneOnline)