Il Fatto di domani. Una Trattativa “nell’interesse dello Stato”: le motivazioni d’appello e i buchi su B. e Dell’Utri. Raggiunto l’accordo per la grande ammucchiata: dentro anche SI e Verdi

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Sul giornale di domani il nostro Marco Lillo si occuperà di questa parte della storia sulla quale la giustizia non ha ancora fatto luce.

Sul giornale vedremo cosa sta accadendo in un territorio perennemente in guerra, ma di sempre minor interesse nelle agende politiche mondiali

Sul Fatto di domani analizzeremo nel dettaglio le motivazioni della sentenza.

TRATTATIVA: I DUBBI, LE DOMANDE E I BUCHI DELL’UTRI, MANGANO E BERLUSCONI (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Un superiore interesse spingeva ad essere alleati del proprio nemico per contrastare un nemico ancora più pericoloso”. – La Corte d’assise d’appello di Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale il 23 settembre scorso ha definito il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina puo’ essere ricondotta a questa strategia. Facendo leva su tensioni e contrasti, si cercava insomma di dialogare con Bernardo Provenzano per colpire meglio l’ala stragista di Toto’ Riina. (il Fatto Nisseno)

E fanno riferimento a quanto accadde nell’affollata e assemblea plenaria che si tenne in Procura con i pm il 14 luglio del 1992, cioè appena cinque giorni prima della strage di via D’Amelio (Il Fatto Quotidiano)

"Esclusa qualsiasi ipotesi di collusione con i mafiosi, se Mori e Subranni potevano avere interesse a preservare la libertà di Provenzano, ciò ben poteva essere motivato dal convincimento che la leadership di Provenzano, meglio di qualsiasi ipotetico e improbabile patto, avrebbe di fatto garantito contro il rischio del prevalere di pulsioni stragiste o di un ritorno alla linea dura di contrapposizione violenta allo Stato". (Tp24)

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina può essere ricondotta a questa strategia Quanto alla trattativa, la linea di Mori e degli altri sarebbe stata quella di mandare segnali. (Avvenire)

Secondo l'accusa sarebbe stata la trattativa tra Stato e mafia ad accelerare la morte di Paolo Borsellino, mentre adesso i giudici dicono che non è così. Adesso è scritto nero su bianco, nelle 2.971 pagine delle motivazioni dei giudici della Corte d'assise d'appello di Palermo depositate ieri in cancelleria. (Adnkronos)