Il Fatto di domani. Una Trattativa “nell’interesse dello Stato”: le motivazioni d’appello e i buchi su B. e Dell’Utri. Raggiunto l’accordo per la grande ammucchiata: dentro anche SI e Verdi

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Sul giornale di domani il nostro Marco Lillo si occuperà di questa parte della storia sulla quale la giustizia non ha ancora fatto luce.

Sul giornale vedremo cosa sta accadendo in un territorio perennemente in guerra, ma di sempre minor interesse nelle agende politiche mondiali

Sul Fatto di domani analizzeremo nel dettaglio le motivazioni della sentenza.

TRATTATIVA: I DUBBI, LE DOMANDE E I BUCHI DELL’UTRI, MANGANO E BERLUSCONI (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

E fanno riferimento a quanto accadde nell’affollata e assemblea plenaria che si tenne in Procura con i pm il 14 luglio del 1992, cioè appena cinque giorni prima della strage di via D’Amelio (Il Fatto Quotidiano)

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina può essere ricondotta a questa strategia Il corpo politico che avrebbe dovuto essere costretto ad adottare provvedimenti a favore della mafia era il governo di Silvio Berlusconi (Avvenire)

I giudici ricordano anche le "doglianze che Borsellino aveva personalmente raccolto nei suoi contatti con i carabinieri del Ros" Paolo Borsellino si era opposto alla richiesta di archiviazione avanzata direttamente dalla Procura. (Adnkronos)

Secondo l’accusa sarebbe stata la trattativa tra Stato e mafia ad accelerare la morte di Paolo Borsellino, mentre adesso i giudici dicono che non è così. Adesso è scritto nero su bianco, nelle 2.971 pagine delle motivazioni dei giudici della Corte d’assise d’appello di Palermo depositate ieri in cancelleria. (La Sicilia)

"V'erano dunque indicibili ragioni di 'interesse nazionale' a non sconvolgere gli equilibri di potere interni a Cosa Nostra che sancivano l'egemonia di Provenzano e della sua strategia dell'invisibilità o della sommersione - spiegano -, almeno fino a che fosse stata questa la linea imposta a tutta l'organizzazione. (Tp24)

E l’unica finalita’ dei carabinieri era quella di fermare le stragi “insinuandosi in una spaccatura” all’interno di Cosa nostra. Anche la mancata perquisizione del covo di Riina puo’ essere ricondotta a questa strategia. (il Fatto Nisseno)