Le Borse di oggi, 17 settembre. La Fed delude i mercati, Europa in calo

la Repubblica ECONOMIA

Indicazioni che hanno comunque deluso i mercati che si aspettavano segnali più decisi per sostenere la ripresa Usa.

Le mosse delle Fed si fanno comunque sentire in maniera decisa sulle valute, con il dollaro che torna a rafforzarsi.

L' export registra invece un ulteriore ridimensionamento del calo tendenziale (-7,3%; era -12,1% a giugno).I timori di un calo della domanda spingono al ribasso il.

L'aumento su base mensile dell'export - rileva l'istituto di statistica - è dovuto in particolare all'incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+7,6%) mentre quello verso l'area Ue è più contenuto (+3,9%). (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Fed e Boj raffreddano il mercato, Nikkei chiude in calo. Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo al termine di una seduta condizionata dagli annunci delle banche centrali. Così a fine seduta l'Indice Nikkei ha archiviato la giornata con un calo dell 0,67% a 23.319,37 punti. (Il Sole 24 ORE)

I contratti sul Brent consegna novembre sono in calo dell'1,6% a 41,54 dollari mentre il Wti cede l'1,74% a 39,46 dollari al barile. L'effetto Fed, che non ha annunciato nuove misure, si vede anche sul dollaro, che dopo la recente debolezza ha ripreso la via del rialzo contro le principali valute. (Il Sole 24 ORE)

Mentre ha abbassato le sue previsioni per la disoccupazione al 7,6% per l’anno in corso alla luce del rimbalzo dell’economia Usa negli ultimi mesi. Wall Street ha reagito positivamente alle indicazioni della Fed e alle parole del suo presidente: il Dow Jones sta guadagnando l’1,07%, lo S&P500 lo 0,65%, il Nasdaq lo 0,25%. (Milano Finanza)

In terreno negativo anche le Borse asiatiche, con Hong Kong al -1,41%, Shanghai al -0,75% e Tokyo al -0,67%. Prevista un'apertura al ribasso per le Borse europee, con gli investitori interessati principalmente all'esito della riunione della Federal reserve di ieri. (Milano Finanza)

b) I tassi non verranno rialzati almeno sino a quando ci sarà di nuovo piena occupazione ovvero secondo le loro inutili previsioni sino al 2025. c) NESSUNA ripeto NESSUNA possibilità di raggiungere l’obiettivo del 2 % sull’inflazione, almeno sino al 2023. (Finanza.com)

Le proiezioni rivelano che i componenti del comitato di politica monetaria non considerano davvero possibile che una delle due condizioni per un rialzo del costo del credito - un’inflazione al 2% che punti con decisione verso l’alto - sia soddisfatta nel 2023 (Il Sole 24 ORE)