Covid. L'alert negli Usa: “L'ondata del prossimo autunno potrebbe infettare 100 milioni di persone”

Quotidiano Sanità INTERNO

Nel frattempo, altre due varianti altamente trasmissibili, BA.4 e BA.5, hanno alimentato un recente aumento delle infezioni in Sud Africa

L’allarme dagli Usa: “L’ondata del prossimo autunno potrebbe infettare fino a 100 milioni di persone”.

In tal senso il funzionario ha riconosciuto che il corso della pandemia potrebbe essere alterato da molti fattori.

la sottovariante BA.2.12.1 sta rapidamente guadagnando terreno e potrebbe presto diventare il ceppo più comune. (Quotidiano Sanità)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.000. Sono 2.771 i nuovi positivi registrati ieri nell'Isola a fronte di 17.709 tamponi processati. (Tp24)

Dunque, seppur quella fatta dagli americani è una previsione piuttosto allarmante, questo non deve di certo spaventarci C’è già chi ipotizza che il prossimo autunno la situazione sarà nuovamente punto e a capo. (iLMeteo.it)

Certamente non si può parlare di obbligo ma la possibilità di vaccinazione anti-Covid dovrebbe essere ampliata" Per i bambini molto piccoli già è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale, figurarsi se non lo dovrebbe essere quella per il Covid. (LA NAZIONE)

«Il virus - spiega Ciccozzi - sta evolvendo come altri virus respiratori ma dal Sars-CoV-2 non possiamo escludere sorprese. «Viaggiamo ancora sui 40-50 mila casi al giorno ma c'è un 10-20 per cento che sfugge ai test, come accade nella sorveglianza epidemiologica. (LaC news24)

Certamente in autunno ci aspettiamo una maggiore presenza del virus perché così avviene per la maggior parte dei virus respiratori. Infine, per Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano, la situazione in autunno potrebbe peggiorare, ma non come previsto dall'amministrazione Biden (iLMeteo.it)

E se avremo anche noi un picco «non sarà come quello del Sudafrica», e neanche «come il primo di Omicron in Italia». E' urgente invece rafforzare la sorveglianza genomica e fare sequenze per poter prospettare scenari di evoluzione dell’andamento pandemico in riferimento alla diffusione delle sottovarianti di Omicron e delle ricombinanti». (Gazzetta di Parma)