Compleanno dietro le sbarre per Ronaldinho

RSI.ch Informazione SPORT

È dunque a questo punto la triste e malinconica parabola della vita di un uomo (al quale abbiamo dedicato un "Campioni per sempre") che, grazie al calcio, è riuscito a riscattare un'infanzia di stenti e povertà, raggiungendo i punti più alti a cui un calciatore possa ambire, conquistando Mondiale, Champions League e Pallone d'Oro.

Sarà un compleanno decisamente sobrio e - a suo modo - difficile da dimenticare, quello che festeggia oggi, sabato 21 marzo, Ronaldinho. (RSI.ch Informazione)

Se ne è parlato anche su altri media

Un pianeta rossonero di nome Milan. C'è uno strano pianeta su cui questo stramaledetto virus da incubo non è mai arrivato. (Milan News)

I dubbi e le accuse. Selfie e calcetto. Compleanno in carcere per Ronaldinho. L'ex fuoriclasse brasiliano compie 40 anni, ma c'è da scommettere che sarà probabilmente il festeggiamento meno allegro della sua vita. (la Repubblica)

Getty. GLI OCCHI DEL MONDO | Ronaldinho mostra tutte le sue potenzialità con il Psg, ma è con la maglia della Seleçao che finisce per attrarre le attenzioni di tutti gli appassionati. In quella stessa partita riceve anche un cartellino rosso che lo costringe a saltare la semifinale... (Sky Sport)

Sul Milan: “Berlusconi e’ stato come un padre, e anche Galliani. – Ronaldinho, 26 gol e 28 assist in 95 presenze con il Milan, nella giornata di oggi compie 40 anni. (Pianeta Milan)

In blaugrana Dinho vivrà i momenti migliori della carriera, vincendo il Pallone d’oro del 2005, due titoli nazionali e la Champions League. Le ultime vittorie in Patria. In Brasile, Ronaldinho vivrà ancora momenti di alto livello: vittoria del campionato Carioca con i rubronegro, poi trionfo con l’Atletico Mineiro nel campionato nazionale e soprattutto in Copa Libertadores. (News Mondo)

Era la notte del 19 novembre 2005 e lui si era messo a correre, sull’erba del Bernabeu, più veloce del solito. Fatto a pezzi, definitivamente, dai colpi affondati da Ronaldinho e da un giovane pupillo dell’asso brasiliano: sembrava un bambino e si chiamava Leo Messi. (La Gazzetta dello Sport)