Variante Lega: L’Espresso in edicola e online da domenica 21 febbraio

L'Espresso INTERNO

E a due anime diverse, inconciliabili con un appoggio convinto al governo Draghi: con l’Europa o contro l’euro?

La "Variante Lega" sulla copertina del nuovo numero dell’Espresso ha l’aspetto di un Giano bifronte: da una parte Matteo Salvini, dall’altra Giancarlo Giorgetti.

E Lirio Abbate lancia l’allarme sul pericolo che i mafiosi più pericolosi, quelli del "41 bis", approfittino del nuovo governo per ottenere premi e sconti di pena concessi agli altri detenuti. (L'Espresso)

La notizia riportata su altri giornali

Commenta così Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars della Lega, l’incontro tra Matteo Salvini e il presidente della Regione Nello Musumeci. «Sono molto soddisfatto dell’esito del lungo incontro tra il gruppo dirigente della Lega siciliano, il segretario Matteo Salvini e il presidente Musumeci. (Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia)

E avanza l'ipotesi di intitolarlo a Mario Draghi, il nuovo presidente del Consiglio. Ce ne sono tante di crisi, vedremo di fare in fretta perché si sono persi mesi preziosi", aveva concluso (Fanpage.it)

19 febbraio 2021 a. a. a. Giancarlo Giorgetti e Renato Brunetta i più fortunati del governo. I due neo ministri del centrodestra non vantano solo di sedere alla destra di Mario Draghi, ma godono anche di un rapporto "privilegiato". (Liberoquotidiano.it)

Non parla molto, Giorgetti, ma quando sceglie di tirarla in lungo non lo fa mai per il gusto di intrattenere la platea. Il discorso appena citato, quello sull’economia del fare, risale per esempio al 23 agosto del 2019. (L'Espresso)

«Ho apprezzato molto il coraggio avuto dalla Meloni, scelta che evita a milioni di italiani di restare orfani di qualcuno che ne ne interpreti il malessere per questa operazione imposta dall'alto. Per questo motivo ha scelto di lasciare il Carroccio e di navigare verso i conservatori di Ecr guidati, a livello internazionale, da Giorgia Meloni. (Liberoquotidiano.it)

Volendo andare al governo, coi poteri forti bisogna avere a che fare, ma non in modo supino», ha spiegato una volta a Varese-news. Un’ipotesi che sul fronte del centrosinistra portava intanto avanti Matteo Renzi, e che invece nella Lega era spinta in tandem prima da Salvini, poi da Giorgetti (L'Espresso)