Tonga, l'isola che non c'è più. L'esplosione del vulcano sottomarino cancella ogni contatto con il resto del mondo

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Gli scienziati che per primi hanno osservato le immagini inviate dai satelliti non credevano ai loro occhi: mai si era assistito a un’esplosione così devastante e improvvisa; mai niente di simile, nell’epoca contemporanea, ci aveva fatto capire quanto sia fragile il nostro posto tra le implacabili forze della natura

L’arcipelago di Tonga è sparito dal mondo, quando sabato scorso il vulcano sottomarino Hunga Ha’apai è esploso lanciando verso l’alto una enorme massa di cenere e di detriti che ha raggiunto la stratosfera a 20 chilometri di altezza, allargandosi per 250 chilometri nell’Oceano Pacifico. (La Stampa)

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Una è la 50enne britannica Angela Glover, sommersa dallo tsunami mentre cercava di salvare i cani randagi di cui si occupava. La maggior parte del paese è stata colpita da uno strato di 1-2 cm di cenere vulcanica, che sta colpendo i rifornimenti di acqua e cibo, e ha un impatto negativo sulla qualità dell'aria (Il Messaggero)

Si sono rotti i cavi sottomarini delle comunicazioni. Allarme per la situazione nell’arcipelago di Tonga, dopo l’eruzione del vulcano della scorsa settimana e il violentissimo tsunami. Si sono rotti anche i cavi sottomarini, che trasportano il 99% delle comunicazioni. (LaPresse)

Circa 200 persone hanno cercato ieri di ripulire la pista come potevano ma ne erano stati liberati soltanto 100 metri. Una è la 50enne britannica Angela Glover, sommersa dallo tsunami mentre cercava di salvare i cani randagi di cui si occupava. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Tonga, le immagini prima e dopo l'eruzione del vulcano: la distruzione nella capitale. Altre immagini fornite dalla società MAXAR mostrano la distruzione portata sulla capitale di Tonga, Nuku’alofa, dalle onde generate dall'esplosione. (La Stampa)

Dagli Stati Uniti e dal Commonwealth parte una corsa agli aiuti in direzione di Halifax, e non a causa degli accadimenti nel porto. E di bomba tsunami parlò nel 2010 un capo di Stato, Hugo Chavez, accusando gli Stati Uniti di aver manifatturato il terremoto di Haiti (InsideOver)

Quello che fa più impressione è pensare che il vulcano sia dalla parte opposta della Terra, a circa 17mila chilometri di distanza". "La nostra stazione – prosegue Scarfi – ha evidenziato il picco attorno a quell’ora, come tantissime altre stazioni di altri Osservatori italiani ed europei. (LA NAZIONE)