Virginia Raggi chiede chiarezza e ha ragione

RomaToday INTERNO

Nel mio ultimo post ragionavo sulla suggestione di Giuseppe Conte come candidato unitario a sindaco di Roma per il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.

Anche perché, una chiara presa di posizione del Movimento 5 Stelle sulla sua ricandidatura, a tre mesi dalle elezioni amministrative, porterebbe maggiore chiarezza anche da parte delle altre forze politiche, a beneficio degli elettori romani. (RomaToday)

Su altre fonti

Si approva l’ultimo bilancio di questa consiliatura che guarda al futuro, alle persone diventate più fragili, ai commercianti, agli imprenditori. Alla votazione finale ha partecipato anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. (LA NOTIZIA)

Tutti conoscono quanto la sindaca ha fatto per Roma, per il suo rilancio, per la lotta alla criminalità organizzata, per rimettere i conti in ordine A tre mesi dalle elezioni, il Movimento non ha ancora preso posizione sul Raggi bis. (LA NOTIZIA)

Il nodo del dibattito è sempre lo stesso da mesi: la ricandidatura di Virginia Raggi per un secondo mandato, o in alternativa l'apertura di un confronto programmatico con il Partito Democratico e le altre forze del centrosinistra. (Fanpage.it)

E sarebbe in procinto di lasciare il gruppo, già la prossima settimana, anche la consigliera M5S Simona Ficcardi, che sta ancora valutando le prossime mosse. Andrea De Priamo, capogruppo di FdI, boccia il documento contabile «con tagli importanti, molto lontano dalle necessità e destinato a lasciare ferite profonde» (Corriere della Sera)

Di fatto, senza il sostegno dei 4 consiglieri della 'fronda' 5 stelle - che chiede un candidato unitario di centrosinistra - la sindaca non avrebbe più la maggioranza Ma il Movimento è già alle prese con i dissensi interni sul sostegno al governo di Mario Draghi così come sulla composizione del nuovo Comitato direttivo. (AGI - Agenzia Italia)

Ma soprattutto per una questione di equilibri interni al M5S, mai instabili come nelle ultime settimane. Mentre il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, ha aperto al dialogo, sì, ma per ora con i grillini «che dicono no alla sindaca» (Corriere della Sera)