Dopo Conte i giornaloni ci riprovano con la Raggi. La ricandidatura della sindaca fa paura, così tentano di affossarla | LA NOTIZIA

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Il Partito democratico ancora non ha espresso una posizione ufficiale e girano voci di candidatura dell’ex ministro Roberto Gualtieri, un modo per far perdere con certezza il centrosinistra.

Dunque il nodo della questione è il Partito democratico e le sue scelte

Prima hanno fatto fuori Conte ed ora puntano Virginia Raggi.

E se si ripetesse un duello Raggi-Meloni il Partito democratico non potrebbe che appoggiarla se non si vuole consegnare la città a Salvini & C. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

Il nodo del dibattito è sempre lo stesso da mesi: la ricandidatura di Virginia Raggi per un secondo mandato, o in alternativa l'apertura di un confronto programmatico con il Partito Democratico e le altre forze del centrosinistra. (Fanpage.it)

Andrea De Priamo, capogruppo di FdI, boccia il documento contabile «con tagli importanti, molto lontano dalle necessità e destinato a lasciare ferite profonde» E sarebbe in procinto di lasciare il gruppo, già la prossima settimana, anche la consigliera M5S Simona Ficcardi, che sta ancora valutando le prossime mosse. (Corriere della Sera)

“Non credo che la sindaca Raggi debba in alcun modo ritirarsi. Tutti conoscono quanto la sindaca ha fatto per Roma, per il suo rilancio, per la lotta alla criminalità organizzata, per rimettere i conti in ordine (LA NOTIZIA)

“Questa aula – ha aggiunto la sindaca – deve essere orgogliosa del lavoro fatto. Deve essere raccolto l’invito di dotare Roma di poteri e risorse speciali” (LA NOTIZIA)

Mentre il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre, ha aperto al dialogo, sì, ma per ora con i grillini «che dicono no alla sindaca» Raggi chiama Rousseau, il reggente Vito Crimi non risponde e i parlamentari grillini di Roma lanciano il loro endorsement alla sindaca chiedendo «chiarezza e trasparenza» ai vertici M5S sulla corsa al Campidoglio. (Corriere della Sera)

E gli esponenti di punta dei 5 stelle si sono tenuti alla larga dalla questione, ad eccezione di poche parole spese (senza grande enfasi) dall'ex capo politico Luigi Di Maio. Ma il Movimento è già alle prese con i dissensi interni sul sostegno al governo di Mario Draghi così come sulla composizione del nuovo Comitato direttivo. (AGI - Agenzia Italia)