Italia-Libia: Natili Micheli (Cif), "silenzio sulla questione umanitaria dell'immigrazione, da Draghi ci aspettavamo maggiore fermezza e chiarezza"

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Così Renata Natili Micheli, presidente nazionale del Centro italiano femminile, commentando la visita del premier italiano ieri a Tripoli.

“La visita del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi in Libia, ha un duplice significato: sul piano simbolico in quanto è il primo tra i Capi di governo europei ad incontrare Abdelhamid Dabaiba, da poco insediato, e quello più concreto finalizzato alla riattivazione dei rapporti economici tra i due Paesi sulla sponda del Mediterraneo”. (Servizio Informazione Religiosa)

Su altri giornali

Tutto il governo lavora e si impegna in questa direzione: rimettere in moto l’economia, salvaguardando la salute pubblica e la vita delle persone”. “Dobbiamo riaprire l’Italia e dobbiamo farlo in sicurezza. (LaPresse)

Per questo insistiamo: riaprire in sicurezza si può e si deve. Share 0 Condivisioni. 31 sec. “Le proteste dei commercianti a Lamezia, legittime e vibrate ma sempre composte, sono un segnale chiaro e inequivocabile. (Corriere di Lamezia)

Con questo nuovo approccio nasce la visita di ieri a Tripoli del Premier italiano Mario Draghi, la sua prima visita all’estero. Equilibri quindi non di facile mantenimento, come era del resto prevedibile dopo la guerra civile, quelli disegnarti in Libia da Turchia e Russia. (Avanti!)

E ancora: “Il problema dell’immigrazione per la Libia non nasce solo sulle coste, ma si sviluppa anche ai confini meridionali. “In Libia i migranti vivono in condizioni inumane e atroci, come confermato da tutte le organizzazioni internazionali. (Farodiroma)

Draghi ha espresso “soddisfazione per quel che la Libia fa per i salvataggi” in mare e aggiunge che “il problema non è solo geopolitico ma anche umanitario. Si deve cogliere dunque l’opportunità del presente, ha insistito Draghi, “per ricostruire e guardare al futuro in Libia” ma per farlo, avverte, “il cessate il fuoco deve continuare e deve essere strettamente osservato”. (InfoAfrica)

Anche qui siamo di fatto pedine della nuova guerra fredda e di conflitti voluti e gestiti da altri La situazione libica sul campo per il momento è quella di uno stallo intorno a un sorta di “Linea Maginot”. (Quotidiano del Sud)