Giugliano finita l’imbattibilità: cade 1-0 ad Uri

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Il Giugliano dice addio alla propria imbattibilità all’11a giornata del Girone G di Serie D, i tigrotti sono caduti ad Uri per 1-0.

Non può sicuramente essere contenta la dirigenza, ma nel calcio esistono giornate storte e per il momento questa gara va archiviata in questo modo concentrandosi fin da ora alla prossima partita

pesante che è arrivato dopo il primo pareggio stagionale di domenica scorsa contro l’Aprilia, i tigrotti sono stati puniti al 67′ da un rigore di Scanu. (Leggera | Calcio ed altro)

La notizia riportata su altre testate

Dopo l’agguato, il corpo di D’Andò venne letteralmente sepolto in un campo di Arzano e lì rimase per ben otto anni. La Corte d’assise d’appello, terza sezione, a inizio gennaio, quando non ancora non era divampata l’emergenza Coronavirus, di fronte a Belgiorno, aveva ritenuto che fosse compatibile col carcere. (Stylo24)

La sparatoria, secondo quanto emerso nelle prime ore, sarebbe riconducibile a frizioni tra i vari gruppi della malavita organizzata dell'area a nord di Napoli A cura di Pierluigi Frattasi. Non ce l'ha fatta Salvatore Petrillo, 29 anni, nipote del boss della 167 di Arzano, e reale obiettivo, secondo gli investigatori, della sparatoria nel Roxy Bar di Arzano avvenuta la sera di mercoledì scorso, 24 novembre 2021. (Fanpage)

ADS. . In arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Napoli un 31enne del posto, già sottoposto ai domiciliari e ritenuto vicino al clan “Amato Pagano”. Decine di militari stanno setacciando i rioni ritenuti più sensibili e tra questi quello della “167”. (Cronache della Campania)

Proseguono le indagini per identificare mandati ed esecutori materiali della tentata strage al Roxy Bar di Arzano. Ieri mattina all'orario di apertura l'uomo ha avuto la. (Il Mattino)

Armando Savorra è un marito, ma anche padre di tre figli, il più piccolo dei quali ha appena 4 anni, mentre la più grande di anni ne ha 23. Combattuto, ma volitivo Armando Savorra che conclude dicendo: «Non posso mollare, qui c’è tutta la mia vita». (Il Riformista)

Petrillo era nipote di Pasquale Cristiano, ritenuto a capo del gruppo criminale che ha la sua roccaforte nel rione "167" di Arzano. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime. È morto la scorsa notte nell'ospedale di Giugliano Salvatore Petrillo, 29 anni, pregiudicato e sorvegliato speciale: era ritenuto l'obiettivo della sparatoria avvenuta il 24 novembre sera davanti al Roxy Bar di Arzano, durante la quale sono rimaste ferite altre quattro persone, due delle quali ritenute legate a Petrillo e due avventori del tutto estranei. (Sky Tg24)