Coprifuoco, Lega e Fi: "Draghi rivedrà gli orari in base al numero di contagi"

IL GIORNO INTERNO

Lei sta in buona sostanza dicendo che il coprifuoco alle 22 deliberato fino al 31 luglio è una misura che non tiene conto dell‘andamento epidemiologico?

"Siamo alla fiera del paradosso: il 'centrodestra di governo' si prende il merito di aver abolito il coprifuoco, ma non vota l'ordine del giorno Meloni riformulato dal governo

“Oppure state dicendo implicitamente che abbiamo ragione noi quando sosteniamo che il coprifuoco è una misura inutilmente punitiva“, ha rimarcato Meloni. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri media

l lavoro per il centrodestra unito, ma senza precludersi la possibilità di correre da soli. Trovo sia centrale sedersi a un tavolo e condividere un programma elettorale che contenga anche i nostri suggerimenti. (La Tribuna di Treviso)

E saprà da che parte stare Una visione non del tutto sbagliata se non fosse che abbiamo visto i comportamenti individuali della movida notturna, con assembramenti e il virus che gira dove di giorno non è riuscito ad arrivare. (LA NOTIZIA)

"Comunque sono contenta per l'impegno preso dal governo a rivedere il coprifuoco a maggio, un impegno che è arrivato grazia al fatto che Fdi ha parlamentarizzato questo problema" Lo dice Giorgia Meloni a Zona Bianca su Rete4. (LiberoQuotidiano.it)

Sugli ordini del giorno alla Camera relativi al decreto Covid, oggetto riaperture serali dei ristoranti e coprifuoco, si è consumata ieri la battaglia tra Lega, FdI e l’esecutivo. Regalare questa battaglia a Salvini è un errore politico di quelle forze di maggioranza che, sognando, immaginano un Papeete 2». (Il Manifesto)

(LaPresse) Anche Giorgia Meloni, insieme ai parlamentari di Fratelli d’Italia, ha effettuato questa mattina il test antidroga davanti a Montecitorio facendosi tagliare una ciocca di capelli utile all’esame (LaPresse)

un modo per accendere i riflettori sulle dipendenze in Italia tema questo assolutamente abbandonato dalle istituzioni – ha spiegato la leader di FdI – E’ una situazione fuori controllo, il fondo per la tossicodipendenza non viene rifinanziato da oltre 10 anni è arrivato Mario Draghi e ha deciso di affidare questo tema alla ministra per le politiche giovanili Dadone che si è distinta negli anni per aver sottoscritto politiche di legalizzazione delle droghe leggere. (LaPresse)