Il ministro Franceschini abolisce la censura per decreto: “L’arte e gli artisti tornano liberi”

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Troppo spesso usata come arma politica, per vendetta o per ritorsione, parente stretta dei regimi totalitari, forma di controllo e di normalizzazione che investì e ha continuato a investire, in forme diverse ma non meno invasive, editoria, cinema, televisione. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questa Direzione avrà il compito di “ verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori”, ma non di impedirne l’uscita nelle sale. La censura cinematografica che “consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti ”, non esiste più. (Sputnik Italia)

Censura cinematografica – Dario Franceschini ha firmato il decreto per l’abolizione definitiva in Italia. La censura cinematografica è la possibilità, da parte dello Stato, di intervenire sulle opere cinematografiche, apportando modifiche oppure vietandone l’uscita. (Team World)

Questo l’annuncio del ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha firmato il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (Today.it)

Il film riceve il nulla osta con un divieto ai minori di 18 anni. Ma, rispetto al passato, avranno un'arma in meno: non è più possibile negare il nulla osta per la proiezione in pubblico di un film. (ilGiornale.it)

In pratica «si mette in essere una sorta di autoregolamentazione e saranno i produttori o i distributori ad autoclassificare l’opera cinematografica, alla commissione il compito di validare la congruità» «Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti». (Rolling Stone Italia)

Questa funzione sarà in ogni caso mantenuta: è stata istituita con lo stesso decreto la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della cultura, con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (Wired.it)