#DoNotTouchMyClothes, la protesta social delle donne afghane

Focus Junior ESTERI

Le donne dell'Afghanistan però non ci stanno e non vogliono rassegnarsi all'idea di tornare a vivere in un Paese che le vuole mute, invisibili e sottomesse.

«Questo è il nostro autentico abito afghano - scrive su Twitter Spozhmay Maseed, una delle tante attiviste che si è unita a questo grido di libertà - le donne afghane indossano modesti vestiti colorati

COM'È NATA LA CAMPAGNA SOCIAL #DONOTTOUCHMYCLOTHES?

Niente lavoro, niente sport, niente abiti sgargianti, niente libertà. (Focus Junior)

Su altri giornali

Sempre durante le manifestazioni della Mostra, due esponenti della Resilienza afghana, la regista Shahrbanoo Sadat e l’attivista Zahra Ahmadi,ha n n o ricevuto u n riconoscimento speciale dal Women in cinema Award (WiCA). (codacons.it)

Quindi stanno esprimendo una sorta di linguaggio di protesta pubblicando immagini di se stessi in abiti tradizionali colorati sui social media. Dopo aver ripreso il potere in Afghanistan il 15 agosto, i nuovi leader talebani hanno riacquistato quella continuità (The Teller)

Sono scesi in piazza per rimanere al fianco delle donne afghane, contro la denigrazione e l’oppressione. Erano almeno una ventina i partecipanti al flashmob, organizzato dalla sezione napoletana di Amnesty International, che si è tenuto al centro di piazza del Gesù. (ilmattino.it)

Ed è la Toscana che raccoglie l’appello di queste donne. Ma anche il dover tornare al burqa, per togliere la completa, totale identità alla donna. (IL TELEGRAFO Livorno)

Un altro genere di forza capace di liberare le donne e gli uomini». «U na forza che non contrappone ma unisce, una forza che non è solo virile. (Notizie - MSN Italia)

A completare il tutto, gioielli finemente cesellati e volti truccati, mentre i capelli restano sciolti o acconciati, oppure ordinati sotto veli altrettanto colorati e bordati di ricami. “Abbiamo paura per la nostra vita” dice Telaya. (Dire)