In Italia abolita definitivamente la censura cinematografica, Franceschini: “Lo Stato non potrà più…

Per ottenere il visto subirono tagli pellicole come “Rocco e i suoi fratelli” (1960) di Visconti, “I dolci inganni” (1960) di Alberto Lattuada, “L’avventura” (1960) di Antonioni, “La giornata balorda” (1960) di Mauro Bolognini.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha abolito la censura cinematografica in Italia.

“Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, ha annunciato. (Il Fatto Quotidiano)

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La censura cinematografica che “consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti ”, non esiste più. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato il decreto ministeriale con cui “istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della Cultura”. (Sputnik Italia)

Questa funzione sarà in ogni caso mantenuta: è stata istituita con lo stesso decreto la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione generale cinema del Ministero della cultura, con il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. (Wired.it)

È possibile visitare la mostra dedicata alla censura cinematografica, realizzata dalla Cineteca Nazionale e dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, su cinecensura. La censura cinematografica è la possibilità, da parte dello Stato, di intervenire sulle opere cinematografiche, apportando modifiche oppure vietandone l’uscita. (Team World)

«Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti». E così torna alla mente il processo e il rogo di Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, il caso più eclatante di censura – correva l’anno 1972 – subita da una pellicola. (Rolling Stone Italia)

D'altro canto la notizia è importante perché attesa dal 2016 quando la sua importante Legge Cinema annunciava proprio queste misure. Il film riceve il nulla osta con un divieto ai minori di 18 anni. (ilGiornale.it)

Non è più previsto, fa sapere una nota, il divieto assoluto di uscita in sala né di uscita condizionata a tagli o modifiche. (Today.it)