Lavoratori immuni "per decreto": scioperi e proteste nelle fabbriche rimaste aperte

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Today INTERNO

Scioperi da nord a sud. Intanto in queste ore da diversi stabilimenti arrivano segnalazioni di lavoratori pronti alla mobilitazione.

Perché la tutela della salute dei lavoratori non può essere delegata alla buona volontà del datore di lavoro.

'Repubblica' segnala altri scioperi: gli operai di diverse fabbriche del bresciano avrebbero deciso di incrociare spontamente le braccia per l’assenza delle condizioni di sicurezza. (Today)

Su altri media

In provincia di Brescia, è il segretario locale della Cgil a fare da megafono alle preoccupazioni e alle istanze degli operai, che hanno incrociato le braccia nel al grido di "non siamo carne da macello ". (ilGiornale.it)

Non vorremmo che le aziende prendessero la palla al balzo dell'emergenza e della cassa integrazione per mandarci tutti a casa". Magari proprio qui in Brianza". (La Repubblica)

E Il leader della Lega Salvini attacca il governo: "Gli operai sono in rivolta. 'Nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende', dice la segretaria generale della Fiom Cgil Piemonte De Martino. (Italia Oggi)

"Come possiamo mantenere la distanza di un metro quando abbiamo le macchine operatrici attaccate?". Sono almeno una decina le aziende in tutta la regione nelle quali i lavoratori hanno deciso l'astensione volontaria per protestare contro la mancanza di regole minime di sicurezza. (La Repubblica)

Registriamo scioperi in quattro o cinque realtà» ha detto il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli. Il nostro obiettivo - aggiunge il segretario della Cgil di Brescia - è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai». (Brescia Oggi)

Servizio di Augusto Cantelmi (TG2000)