Gaeta / Mercato settimanale, scatta la protesta degli ambulanti nel piazzale dell'ex-Ferrovia

Temporeale Quotidiano INTERNO

– Protesta nell’area del piazzale della Ferrovia, in via del Piano, dove gli ambulanti stamane avrebbero dovuto dare luogo regolarmente al mercato settimanale, almeno secondo quanto annunciato in un post sulla pagina social “Città di Gaeta” che riportava la decisione presa alla luce di un sopralluogo effettuato.

Le strutture degli ambulanti non sono state allestite e sul posto alla luce di quanto sta accadendo sono accorsi Carabinieri e agenti della Polizia Municipale, nonchè proprio l’assessore al Commercio Massimo Magliozzi con il quale è in corso un serrato confronto. (Temporeale Quotidiano)

Su altri giornali

Non solo non stiamo lavorando e abbiamo bollette e tasse da pagare, ma i nostri investimenti sono bloccati nei furgoni “Abbiamo merce ferma in magazzino da mesi – hanno spiegato – non è possibile continuare così. (NTR24)

Qui centinaia di ambulanti si sono ritrovati con i loro furgoni all’Osmannoro e da qui sono partiti formando un lungo serpentone in direzione del centro - con passaggio anche dal Piazzale Michelangelo - per chiedere le riaperture dei mercati. (FirenzeToday)

“La ristorazione non può continuare ad essere il capro espiatorio della diffusione del contagio. Che poi aggiungono in conclusione: “Occorre una nuova formula di dialogo, con le sorde istituzioni affinché la situazione cambi ed al più presto“. (Radio Gold)

FIVA Confcommercio (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) torna in piazza sabato 10 aprile al mercato coperto di viale Dante. Un flash mob per chiedere la riapertura dei mercati. (NovaraToday)

Ambulanti in piazza anche nel Vco per chiedere di poter ripartire con le loro attività. Manifestazione sotto i portici del Municipio a Pallanza. (Azzurra TV)

Potrei anche andare in pensione ora, ma sento di dover protestare per i giovani e per chi non ce la fa. «Siamo tutti necessari», «Vogliamo lavorare », «Non possiamo più aspettare», gli slogan dei manifestanti (Corriere della Sera)