Crisi covid: per gli ambulanti il giorno della maxi protesta in Toscana, il clou a Firenze

La Nazione INTERNO

"Ci scusiamo per i disagi al traffico". "Chiediamo semplicemente di farci tornare subito a lavorare - ribadisce Pestelli - I mercati all'aperto sono luoghi sicuri

Sono 1300 i furgoni che si sono ritrovati all'Osmannoro e poi hanno puntato su Firenze, per la manifestazione delle 16.30.

Firenze, 7 aprile 2021 - E' il giorno della rabbia degli ambulanti: la crisi covid, la mancanza delle sagre e le restrizioni dei mercati mettono in ginocchio anche questo settore del commercio. (La Nazione)

Su altri media

Un flash mob per chiedere la riapertura dei mercati. FIVA Confcommercio (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) torna in piazza sabato 10 aprile al mercato coperto di viale Dante. (NovaraToday)

Che poi aggiungono in conclusione: “Occorre una nuova formula di dialogo, con le sorde istituzioni affinché la situazione cambi ed al più presto“. Lo hanno scritto sulle t-shirt bianche i dipendenti del Garbus, uno dei locali che affaccia sulla piazza principale di Garbagna. (Radio Gold)

Manifestazione sotto i portici del Municipio a Pallanza. Nel corso della mattinata gli ambulanti hanno incontrato anche il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini. (Azzurra TV)

“Abbiamo merce ferma in magazzino da mesi – hanno spiegato – non è possibile continuare così. Non si tratta di una apertura dopo le strette legate al covid, ma della volontà dei commercianti del comparto che protesteranno, tornando regolarmente dietro i loro banchi, per sottolineare la loro necessità di lavorare. (NTR24)

Qui centinaia di ambulanti si sono ritrovati con i loro furgoni all’Osmannoro e da qui sono partiti formando un lungo serpentone in direzione del centro - con passaggio anche dal Piazzale Michelangelo - per chiedere le riaperture dei mercati. (FirenzeToday)

Potrei anche andare in pensione ora, ma sento di dover protestare per i giovani e per chi non ce la fa. Ma purtroppo quello degli ambulanti extra-alimentari di Torino, da Cit Turin a Porta Palazzo, non è un ritorno definitivo, bensì una protesta in difesa del diritto di lavorare, che in zona rossa non gli è concesso. (Corriere della Sera)