La trattativa Stato-Mafia ci fu, per fermare le stragi, ma senza reato

Avvenire INTERNO

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina può essere ricondotta a questa strategia

Facendo leva su tensioni e contrasti, si cercava insomma di dialogare con Bernardo Provenzano per colpire meglio l’ala stragista di Totò Riina.

Quanto alla trattativa, la linea di Mori e degli altri sarebbe stata quella di mandare segnali.

Il corpo politico che avrebbe dovuto essere costretto ad adottare provvedimenti a favore della mafia era il governo di Silvio Berlusconi (Avvenire)

Ne parlano anche altri media

Adesso è scritto nero su bianco, nelle 2.971 pagine delle motivazioni dei giudici della Corte d’assise d’appello di Palermo depositate ieri in cancelleria. Paolo Borsellino si era opposto alla richiesta di archiviazione avanzata direttamente dalla Procura. (La Sicilia)

Adesso è scritto nero su bianco, nelle 2.971 pagine delle motivazioni dei giudici della Corte d'assise d'appello di Palermo depositate ieri in cancelleria. Secondo l'accusa sarebbe stata la trattativa tra Stato e mafia ad accelerare la morte di Paolo Borsellino, mentre adesso i giudici dicono che non è così. (Adnkronos)

Un superiore interesse spingeva ad essere alleati del proprio nemico per contrastare un nemico ancora più pericoloso" "V'erano dunque indicibili ragioni di 'interesse nazionale' a non sconvolgere gli equilibri di potere interni a Cosa Nostra che sancivano l'egemonia di Provenzano e della sua strategia dell'invisibilità o della sommersione - spiegano -, almeno fino a che fosse stata questa la linea imposta a tutta l'organizzazione. (Tp24)

E fanno riferimento a quanto accadde nell’affollata e assemblea plenaria che si tenne in Procura con i pm il 14 luglio del 1992, cioè appena cinque giorni prima della strage di via D’Amelio (Il Fatto Quotidiano)

Sul giornale vedremo cosa sta accadendo in un territorio perennemente in guerra, ma di sempre minor interesse nelle agende politiche mondiali Sul giornale di domani il nostro Marco Lillo si occuperà di questa parte della storia sulla quale la giustizia non ha ancora fatto luce. (Il Fatto Quotidiano)

Anche la mancata perquisizione del covo di Riina puo’ essere ricondotta a questa strategia. E l’unica finalita’ dei carabinieri era quella di fermare le stragi “insinuandosi in una spaccatura” all’interno di Cosa nostra. (il Fatto Nisseno)