Siccità nel Lazio, primi divieti ai Castelli romani: «Multe a chi spreca l'acqua». Proclamato lo stato di cala

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In queste ore anche il sindaco di Bracciano Marco Crocicchi è corso ai ripari: «Allo stato attuale –ha detto - non esiste un’ipotesi di razionamento dell’acqua.

Oggi raccogliamo poco più del 10 per cento dell’acqua che cade, non sfruttiamo una risorsa fondamentale».

La violazione dei divieti è sottoposta a sanzioni amministrative pesantissime che vanno dai 25 fino a 500 euro.

Per questo motivo è stata pubblicata l’ordinanza che fino al 30 settembre vieta ogni utilizzo improprio dell’acqua potabile». (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

Il Professore Alessandro De Nicola, docente all’Università Bocconi, editorialista – economia e finanza – de “La Repubblica” de “La Stampa”, e presidente de “The Adam Smith Society” fa il punto della situazione. (Periodico Daily)

Servono delle misure per far fronte al problema e, oltre al possibile stato d’emergenza, le Regioni starebbero pensando a dei tagli. Cosa hanno deciso le Regioni. In attesa di misure uniche da adottare in tutto il territorio nazionale, le Regioni stanno procedendo in autonomia (Virgilio Notizie)

I cantieri trasparenti sono anche i cantieri aperti fisicamente alla cittadinanza, per avvicinare le opere a quelli che saranno i loro fruitori finali Webuild è stata una delle prime aziende del settore al mondo ad aprire i propri cantieri al pubblico. (Sardegna Reporter)

Per non aggravare la crisi idrica laziale però il primo cittadino si è comunque mobilitato per lanciare a sua volta un messaggio di sensibilizzazione ai romani. Dal Covid alla crisi idrica, lo stato di emergenza cambia forma ma non perentorietà e problematicità. (Money.it)

La decisione è stata presa in seguito alla mancanza di precipitazioni metereologiche e alla difficoltà di approvvigionamento dell’acqua nei vari Comuni. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato lo stato di calamità naturale in tutta la regione fino al 30 Novembre 2022. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

E però nella città dei mille paradossi, mentre si ragiona su come evitare gli sprechi, succede che un migliaio di autolavaggi utilizzi l’acqua potabile per lavare i veicoli. Paghiamo l’acqua del pozzo, ma se utilizzassimo quella di Acea i costi sarebbero cinque volte superiori. (Corriere Roma)