Omicidio di Torvaianica, mandante e killer arrestati grazie alla chat segreta decodificata dagli investigatori

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L’inchiesta, coordinata dalla Dda, ha ripercorso il sottile filo che lega molti omicidi avvenuti in un arco temporale ravvicinato.

di Emilio Orlando. Le verità e le risposte che gli investigatori cercavano sugli omicidi e gli agguati che hanno insanguinato Roma e provincia dal 2019 al 2022, erano nelle chat segrete del server estero appena decodificate.

La vittima dell’agguato, oltre ad essere inserita nel narcotraffico romano di un certo spessore, è anche il nipote di Walter Domizi, detto il “Gattino”, considerato il boss di Casalotti, dedito oltre che al business del traffico di cocaina, anche al racket e alle estorsioni. (leggo.it)

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Il movente. Chiuso il cerchio, le indagini hanno permesso anche di ipotizzare che il movente dell'omicidio di Shelaj Selavdi fosse riconducibile ad una vendetta a seguito dell'agguato consumato il 14 novembre del 2019 nei confronti di Leandro Bennato, molto vicino a Giuseppe Molisso. (LatinaToday)

Narcotrafficanti in guerra: le indagini dei carabinieri di via in Selci coordinati dalla Dda. L’omicidio dell’albanese Selavdi Shehaj detto «Simone», a Torvaianica, nel 2020, fu la ritorsione per l’agguato a un amico di Michele Senese «o’ pazz’», il tentato omicidio di Leandro Bennato vicino a Giuseppe Molisso. (Corriere TV)

Dall’inchiesta emerge un Molisso estremamente pericoloso «come evidenziato dai tre collaboratori di giustizia Diego Refrigeri, Andrea Ronelli e Simone Pinto». A scambiarsi messaggi sono il presunto killer argentino di quest’ultimo, Raul Esteban Calderon e Guido Cianfrocca suo possibile complice. (Corriere Roma)

Per gli inquirenti l'assassinio di Shelaj è riconducibile a un'azione di carattere vendicativo a seguito dell'agguato consumato il 14 novembre di tre anni fa nei confronti di Leandro Bennato, soggetto ritenuto vicino a Molisso. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il movente dell’omicidio di Shelaj potrebbe essere riconducibile a un’azione di carattere vendicativo a seguito dell’agguato consumato il 14 novembre 2019 nei confronti di Leandro Bennato, molto vicino a Molisso Per questo motivo sono stati entrambi colpiti oggi da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. (ilmessaggero.it)

Sotto la sua ala protettrice era cresciuto Diabolik; costola del clan era anche il raggruppamento di Molisso sempre più presente a Tor Bella Monaca, una “piazza” in cui operava anche Fabrizio Fabietti, sodale e braccio destro del Diablo. (ilmessaggero.it)