Barcellona brucia in una notte di saccheggi e arresti

Corriere del Ticino ESTERI

Gli imprenditori catalani chiedono alle autorità regionali e locali un intervento urgente per riportare la situazione sotto controllo, accusandole di aver mantenuto una linea troppo morbida nei confronti dei manifestanti.

Tra gli immobili danneggiati, anche l’emblematico Palau de la Música, sala concerti modernista proclamata patrimonio dell’Unesco.

I Mossos hanno denunciato di esser stati lasciati soli ad affrontare le tensioni del momento e hanno chiesto di non essere «strumentalizzati» politicamente

Il tutto di fronte a un ampio dispiegamento di mezzi ed effettivi della polizia. (Corriere del Ticino)

Su altri giornali

Sesta notte consecutiva di violenti scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Barcellona nelle proteste di piazza a sostegno di Pablo Hasél il rapper condannato al carcere per vilipendio alla monarchia e apologia del terrorismo. (Rai News)

Questo però dovrebbe avvenire ad ogni latitudine, anche quando i media mainstream simpatizzano apertamente per i manifestanti Intanto la confindustria catalana chiede alle autorità regionali e locali un intervento forte per riportare la situazione sotto controllo. (L'AntiDiplomatico)

I dimostranti continuano a chiedere il rispetto della libertà d'espressione e la scarcerazione del rapper Pablo Hasél. La polizia catalana ha chiesto alla cittadinanza di non avvicinarsi al centro della città perché alcuni manifestanti "lanciano pietre e bottiglie" ed erigono barricate. (Sky Tg24 )

L'operazione ha coinvolto decine di agenti e venti camionette della polizia, che hanno circondato il rettorato alle 6 e 30 del mattino. Sulla stessa linea si è espressa la sindaca di Barcellona, Ada Colau, sostenuta da una maggioranza di centrosinistra (l'Adige)

13 persone sono rimaste ferite o contuse e per due si è reso necessario il ricovero in ospedale 31 le persone arrestate a Barcellona, secondo El Pais, due a Tarragona e una a Lleida. (Ticinonline)

Ma in settimana è arrivata anche la conferma di un'altra condanna, questa volta a due anni, per minacce a un testimone in un processo. Questa volta, niente estelades, le bandiere indipendentiste, e molta più rabbia contro la polizia (la Repubblica)