Maxi focolaio tra i migranti a Treviso: dalle aziende agricole alla Benetton scatta l’allerta contagi
Questa la domanda chiave che si stanno ponendo tutti, «e con più reticenza quelli che facevano lavorare i migranti in nero» dicono dall’Adl Cobas di Treviso.
dai campi alle fabbriche. . Tantissimi i migranti che da anni lavorano per le aziende agricole del territorio, soprattutto in periodo di vendemmia.
E così i profughi sono finiti a fare i magazzinieri, i facchini, gli operai in imprese piccole, medie e grandi della periferia trevigiana. (La Tribuna di Treviso)
Ne parlano anche altri media
Tutti e 45 i tamponi sono infatti risultati negativi. Come ha spiegato l’azienda sanitaria, sette casi sono legati ad un cluster già esistente, nell’area dell’ex Ulss 8: si tratta di contagi avvenuti sia sul lavoro che in ambito familiare. (Oggi Treviso)
Ci troviamo a Treviso, presso la ex Caserma Serena di Casier, dove nel Centro di Accoglienza sono stati registrati, grazie ai tamponi di massa, 133 positivi al coronavirus. Ecco DOVE, VIDEO. . . E' scoppiato un nuovo focolaio in una città del NORD e con esso anche furiose polemiche. (iL Meteo)
"Quello che io e Mario Conte (sindaco di Treviso) come primi cittadini possiamo fare - ha spiegato - lo abbiamo fatto, possiamo assicurare che tutto è sotto controllo. (Sky Tg24 )
Più avanti si aggiungeranno Santa Maria Maggiore e Santa Maria Maddalena, con i suoi Paolo Veronese. E con le loro architetture, la loro storia secolare; per chi vorrà conoscerle le porte saranno aperte. (La Tribuna di Treviso)
Maxi focolaio nella caserma dei migranti, Zaia: «Un gran pasticcio, va trattato da zona rossa». Verranno monitorati ora per ora? Dottor Roberto Rigoli, com'è stato effettuato lo screening generale nel centro dell'ex Serena? (Il Gazzettino)
Alcuni riechiedenti asilo si sarebbero ribellati alla quarantena obbligatoria lanciando una brandina, un computer e alcuni mobili all’interno dell’inferneria. Per Zaia «resta sottinteso che strutture come l»ex caserma Serena e altre che ha il Veneto devono essere dismesse. (La Tribuna di Treviso)
