Conte prova a motivare i suoi «Saremo l'ago della bilancia» | il manifesto

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LUIGI DI MAIO non c’è, è impegnato in Francia.

Pur non prescindendo dall’alleanza col Partito democratico, è il suo ragionamento, bisogna parlare col centrodestra una volta fatta fuori la candidatura di Silvio Berlusconi.

I contiani sospettano che il ministro degli esteri punti sul

Ma se i 5 Stelle vogliono far pesare i loro voti è necessario che restino compatti e che gli concedano pieno mandato a trattare e gestire l’evolversi degli eventi. (Il Manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

Ma perché, invece, non coglie l’occasione per individuare una rosa di tre nomi condivisi tra il Movimento e dai fuoriusciti dallo stesso? A questa osservazione Luigi Di Maio, l’eminenza grigia dei pentastellati, ha sempre risposto: “È troppo prematuro, così si rischia di bruciarne il nome”. (Il Fatto Quotidiano)

Conte è convinto che il M5s possa essere «l'ago della bilancia» del voto per il Colle e chiede un «mandato forte» per trattare «Ti faccio vedere che Conte metterà solo un veto su Berlusconi e non farà nomi», profetizzava nel primo pomeriggio un deputato in pressing per il Mattarella bis. (ilGiornale.it)

Roma, 13 gen. (LaPresse) – Una divisione netta tra parlamentari che rinnovano la fiducia incondizionata al leader Giuseppe Conte e quelli che invece vorrebbero che lo stesso – nella trattativa per l’elezione del presidente della Repubblica – si ‘accompagnasse’ ai capigruppo. (LaPresse)

È già capitato varie volte in passato, specie da quando la presidenza è in mano a Giuseppe Conte. Che il M5S arrivi a poche ore da una riunione e poi decida di rinviarla, non è cosa nuova. (LA NOTIZIA)

Chiederò pertanto al centrodestra di non schierare il fondatore stesso della coalizione nonché attuale leader di Forza Italia E quindi, “il Movimento 5 Stelle, avendo a cuore l’interesse degli italiani, deve adoperarsi per garantire la continuità dell’azione dell’esecutivo”. (Il Fatto Quotidiano)

Giuseppe D’Ippolito, invece, guida la pattuglia del no a Silvio Berlusconi: «Io il Cavaliere nero non lo voterò mai», riporta l’Adnkronos. Diversi, numerosi, gli interventi a sostegno di Giuseppe Conte — da Aldo Penna a Luigi Gallo — ma i big della Camera preferiscono rimanere in silenzio. (Corriere della Sera)