BioNtech: il vaccino Pfizer non ha bisogno di modifiche contro le varianti

Forbes Italia ECONOMIA

“l ceo di Pfizer dice che la pillola antivirale per il Covid potrebbe essere pronta entro l’anno”. Fatti principali

Articolo di Siladitya Ray apparso su Forbes.com. BioNTech, che ha co-sviluppato il suo vaccino Covid-19 con Pfizer, ha detto che le sue dosi non richiedono alcun nuovo adattamento per proteggere dalle nuove varianti emergenti del coronavirus, facendo eco a due studi recentemente conclusi che dimostrano che il colpo di mRNA offriva una solida protezione contro le varianti più infettive emerse per prime nel Regno Unito e in Brasile (Forbes Italia)

La notizia riportata su altre testate

Il Cts stesso ha spiegato come un richiamo ritardato non avrebbe conseguenze sull'efficacia della risposta immunitaria del paziente, ricordando altresì come la prima dose del vaccino Pfizer conferisca già una efficace protezione dalla Covid in forma grave nell'80% dei casi. (Corriere di Viterbo)

Secondo quanto si apprende la giovane donna è stata poi rilasciata ma il suo fratello gemello si è consegnato alle forze dell’ordine e resta in custodia. Tensioni nella zona di Sheikh Jarrah. Scontri davanti a una stazione di polizia a Gerusalemme, dopo l’arresto di una donna di 23 anni, Muna al-Kurd, che avrebbe condotto le proteste contro il tentativo dei coloni israeliani di cacciare decine di famiglie palestinesi dalle loro case. (LaPresse)

È stato, infatti, spieigato che la fiala contiene all’origine 0,45 ml di siero. La vicenda di Massa. Non sei ma quattro le dosi del vaccino di Pfizer somministrate domenica scorsa, 9 maggi, alla 23enne tirocinante di psicologia clinica a Massa. (BlogSicilia.it)

Ma come Pfizer dico di attenersi agli studi" Alla richiesta di un possibile posticipo della seconda somministrazione, Marino ha poi sottolineato che la valutazione spetta al Cts. (triestecafe.it)

Massa Carrara, dopo il caso della studentessa vaccinata con sei dosi di Pfizer, arriva la spiegazione dell’Asl Toscana Nord Ovest. A parlare è il dottor Tommaso Bellandi, direttore dell’unità Sicurezza del paziente, che ha ricondotto l’errore ad un calo cognitivo da parte dell’infermiera che ha effettuato la vaccinazione. (L'Occhio)

«Dobbiamo studiare anche la necessità della terza dose – ha aggiunto Marino - abbiamo i dati che dimostrano la copertura immunitaria a sei mesi, dobbiamo osservare i successivi sei mesi. - (PRIMAPRESS) (PrimaPress)