Covid, la bomba di Crisanti: “il lockdown di Conte non fu tempestivo, a Bergamo si potevano evitare migliaia di morti”

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Ma come detto dal procuratore, il nostro compito è quello di stabilire cosa è successo per tutti i familiari delle vittime”

Occorre considerare che prima di quella data è stato appurato che il virus già circolava tra pazienti e personale sanitario.

Certo, è che è stato umanamente impegnativo avere a che fare per un anno e mezzo con storie personali dolorose.

Dall’esame minuzioso di quei giorni sono emerse “criticità a proposito dell’istituzione e tempestività della zona rossa e dell’applicazione del piano pandemico nazionale anti-Covid”. (StrettoWeb)

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Peraltro, il Piano pandemico nazionale non fu applicato anche perché non era mai stato aggiornato dal 2006, ma solo costantemente rinnovato, senza cambiare nulla. Quanto alla diffusione del virus in Lombardia, l’inchiesta di Crisanti sconvolge quanto si sapeva sinora, vale a dire che il “paziente zero” fosse il 37enne scoperto affetto da Covid a Codogno il 19 febbraio 2020. (Contropiano)

A partire dal ministero della Salute, che di recente ha pubblicato un dossier sul numero di morti evitati grazie ai vaccini Negli ultimi giorni era già finito sui quotidiani per la critica rivolta a Mario Draghi sulle scelte anti-Covid prese in queste settimane. (Virgilio Notizie)

"Come ho detto al procuratore, è stata rilevata una criticità della zona rossa, un’altrettanta criticità del piano pandemico (il riferimento è al mancato rinnovo di quello del 2016) e una minore criticità dell’ospedale di Alzano Lombardo. (IL GIORNO)

Spetterà ora alla Procura tentare di capire al meglio quanto i numeri sulle conseguenze della mancata zona rossa siano utilizzabili in ambito penale La zona rossa a Nembro e Alzano non fu mai istituita, ma avrebbe potuto evitare tra le duemila e le quattromila vittime in Val Seriana. (Secolo d'Italia)

Ovvio che un lockdown al giorno zero avrebbe evitato tanti morti, ma non ha senso dire ciò che sarebbe successo se la misura di zona rossa non era esigibile» Infine se fossero esigibili provvedimenti di applicazione della zona rossa più tempestivi (prima dell’8 marzo, ndr) e che effetto avrebbero avuto sulla trasmissione del virus». (Corriere della Sera)

La zona rossa poteva salvare dalle 2000 alle 4000 vittime. I numeri sono emersi da un’indiscrezione dopo che la stampa ha incalzato il professore Andrea Crisanti all’uscita della Procura di Bergamo quando ieri ha depositato la maxi perizia richiesta dai magistrati: la zona rossa in bassa Valle Seriana avrebbe potuto salvare dalle 2000 alle 4000 vite. (Valseriana News)