Covid, Crisanti: "Emerse criticità su applicazione piano pandemico e zona rossa"

Adnkronos INTERNO

"Sono emerse delle criticità sull'applicazione del piano pandemico e sono emerse delle criticità sull'attivazione della zona rossa.

Queste criticità sono al vaglio della procura di Bergamo.

Sono emerse delle criticità, la Procura le valuterà".

"Mi è stato chiesto di fare una simulazione su quale sarebbe stato l'impatto della zona rossa sulla trasmissione e sulla mortalità - ha spiegato il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, interpellato dall'Adnkronos Salute - Questo è stato fatto. (Adnkronos)

Su altre fonti

Peraltro, il Piano pandemico nazionale non fu applicato anche perché non era mai stato aggiornato dal 2006, ma solo costantemente rinnovato, senza cambiare nulla. Una struttura che comprende 30 posti letto, costata quasi un milione di euro per ciascuno di essi (Contropiano)

Ovvio che un lockdown al giorno zero avrebbe evitato tanti morti, ma non ha senso dire ciò che sarebbe successo se la misura di zona rossa non era esigibile» Secondo, se le condotte presso l’ospedale di Alzano lombardo abbiano contribuito a far aumentare il contagio all’esterno dell’ospedale. (Corriere della Sera)

affaritaliani.it. Accertamenti condotti da un consulente hanno evidenziato che prima del 20 febbraio c’erano già almeno 100 casi di coronavirus. Crisanti oggi aveva parlato di 6mila vittime nel Bergamasco in rapporto a un milione di abitanti. (Imola Oggi)

I numeri sono emersi da un’indiscrezione dopo che la stampa ha incalzato il professore Andrea Crisanti all’uscita della Procura di Bergamo quando ieri ha depositato la maxi perizia richiesta dai magistrati: la zona rossa in bassa Valle Seriana avrebbe potuto salvare dalle 2000 alle 4000 vite. (Valseriana News)

"Come ho detto al procuratore, è stata rilevata una criticità della zona rossa, un’altrettanta criticità del piano pandemico (il riferimento è al mancato rinnovo di quello del 2016) e una minore criticità dell’ospedale di Alzano Lombardo. (IL GIORNO)

Quel che è certo è che per Crisanti è stato «umanamente impegnativo avere a che fare con storie personali dolorose». «Quando fu scoperto il paziente Uno positivo al Covid a Codogno, nel febbraio 2020, nell'ospedale di Alzano c'erano già un centinaio di contagiati dal virus». (ilGiornale.it)