Kosovo, rischio guerra entro un mese. E gli italiani sono già coinvolti

Nicola Porro ESTERI

Gli scontri serbo-kosovari

Il punto, facendo riferimento anche allo scontro russo-ucraino, è proprio questo: saremo in ritardo anche questa volta? L’Europa, e soprattutto l’Italia, deciderà di valutare seriamente la situazione, solo di fronte all’irreparabile apertura di un nuovo scontro armato? Oppure, la diplomazia, almeno questa volta, ci salverà?

Se la Serbia sarà costretta ad entrare in guerra – molto probabile – la Nato sarà pronta a rispondere aprendo un secondo fronte in Europa? Ma, soprattutto, gli Stati membri, sia dell’Ue che della Nato, avranno interesse a fronteggiare una seconda guerra, considerando la situazione odierna? In realtà, nessun Paese europeo sembra approvare l’apertura di un nuovo fronte, in primis per motivi economici: gli accordi con la Serbia sono infatti maggiori e molto più vantaggiosi rispetto a quelli con il Kosovo. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altre testate

Il PIL del Kosovo è invece a 8,3 miliardi per il 2022 con speranza di crescita a 8,7 l’anno prossimo. E invece no, se pensiamo che ancora oggi fra gli obiettivi sensibili monitorati dalla Nato vi sono le chiese ed i monasteri della Chiesa ortodossa serba quali il trecentesco Visoki Dečani. (InsideOver)

Il Kosovo divenne indipendente nel 2008, ma Belgrado non l’ha mai riconosciuto. Gli abitanti sono un milione e 800mila, di cui il sette per cento di origine serba, concentrato nelle regioni del nord (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo strano twit del deputato ucraino. Mauro Manzin (Il Piccolo)

Proprio il contesto internazionale, sconvolto dall’invasione russa dell’Ucraina, sembra l’elemento di maggior rischio nell’attuale rigurgito della tensione di lungo corso tra Serbia e Kosovo Barricate, sirene di allarme, colpi d’arma da fuoco, il tutto amplificato dal tam tam dei social media e dall’atmosfera di ansia generata dalla guerra in Ucraina. (il Dolomiti)

Lo strano twit del deputato ucraino. Mauro Manzin (Il Piccolo)

Adesso la Nato minaccia di essere pronta ad intervenire nuovamente presentandosi come il protettore della civiltà umana. Una cosa è certa, potrebbe essere la Serbia un nuovo punto di conflitto caldo tra il blocco orientale comunista-cinese e russo con il blocco occidentale euro-capitalistico. (Radio Radio)