Scintille tra Kosovo e Serbia. Il conflitto (utile ai russi) che può coinvolgere l'Italia

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Quella strada passa a poco più di 600 km dai nostri confini orientali e si snoda tra Belgrado e Pristina.

Ma proprio il riconoscimento del Kosovo che nel 2008 dichiarò unilateralmente la propria indipendenza rischia di trascinare i Balcani nel gorgo del conflitto ucraino.

Proprio ieri la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha accusato Pristina di «volere l'espulsione dei serbi dal Kosovo». (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

Barricate, sirene di allarme, colpi d’arma da fuoco, il tutto amplificato dal tam tam dei social media e dall’atmosfera di ansia generata dalla guerra in Ucraina. Francesco Martino, in un approfondimento pubblicato sull'Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, spiega cosa sta succedendo. (il Dolomiti)

Adesso la Nato minaccia di essere pronta ad intervenire nuovamente presentandosi come il protettore della civiltà umana. Chissà cosa accadrà realmente in Serbia e sarà un déjà-vu di quanto accaduto già nel 1999. (Radio Radio)

Lo strano twit del deputato ucraino. Mauro Manzin (Il Piccolo)

Il PIL del Kosovo è invece a 8,3 miliardi per il 2022 con speranza di crescita a 8,7 l’anno prossimo. E invece no, se pensiamo che ancora oggi fra gli obiettivi sensibili monitorati dalla Nato vi sono le chiese ed i monasteri della Chiesa ortodossa serba quali il trecentesco Visoki Dečani. (InsideOver)

La crisi tra Belgrado e Pristina. In Kosovo la Kfor resta in massima allerta, per Twitter è già guerra. Il segretario generale della Nato Stoltemberg parla con il premier kosovaro Kurti. (Il Piccolo)

Suonano le sirene nel nord del Kosovo, nella città di Mitrovica, al confine con la Serbia, per le strade si alzano barricate. In Kosovo è di stanza un contingente Nato, con nostri militari, 638 uomini e 230 mezzi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)